Un consorzio d’eccezione per facilitare la migrazione dei dati da una piattaforma all’altra: ecco cos’è il nuovo Data Transfer Project.
Reso pubblico il manifesto che esprime le volontà di alcuni dei più grandi leader nel settore della tecnologia di aprire ad una condivisione dei dati degli utenti libera, sicura e consapevole.
Un nuovo standard sta per prendere vita grazie alla collaborazione di grandi big della tecnologia: Google, Microsoft, Facebook e Twitter hanno reso pubblico l’interessante Data Transfer Project, un nuovo standard che permetterà agli utenti di passare in maniera automatica i propri dati da un provider all’altro.
Dati e GDPR
Negli ultimi tempi l’attenzione si è molto focalizzata sul tema dei dati delle persone e soprattutto sulla loro privacy: non da ultimo l’innovativo provvedimento della Commissione Europea entrato in vigore lo scorso 26 Maggio conosciuto come GDPR, ovvero il Regolamento in materia della protezione dei dati degli utenti all’interno dell’Unione Europea.
Oltre ad adempiere agli obblighi della nuova regolamentazione europea, un consorzio davvero elitario formato da grandi marchi noti al pubblico ha deciso di lavorare ad un servizio open source per garantire un maggiore controllo sui dati delle persone.
Nello specifico, se è vero che il GDPR obbliga le aziende che trattano i dati degli utenti a fornire nel dettaglio tutte le informazioni che vengono raccolte sul conto di ogni persona che ne faccia richiesta, e soprattutto a dare spiegazioni riguardo le modalità di utilizzo degli stessi, è altrettanto vero che spesso i dati degli utenti vengono scaricati e in locale alla mercé di potenziali attacchi di malintenzionati.
Come affermato da David Baser, che lavora al tool di download dei dati da Facebook, “Con uno strumento per il download dei dati, questi lasciano le nostre mani, e sono davvero esposti a rischi. Se qualcuno vuole usare quei dati per scopi sbagliati, Facebook non può davvero fare nulla al riguardo”.
Per far fronte alla necessità degli utenti non solo di entrare in possesso dei propri dati, ma anche di gestirli come meglio crede reinserendoli in un’altra piattaforma, la soluzione più logica è stata quella di realizzare un nuovo servizio con le forze di tutti i principali player del settore.
Non si dovrà più ricorrere al download dei propri dati e al successivo upload degli stessi per un nuovo provider, dunque, ma i diversi servizi potranno dialogare tra loro senza nessun problema: sarà più semplice spostare i dati in cloud.
Nel concreto, ciò vuol dire che i dati di Flickr, ad esempio, potranno essere resi leggibili anche per Instagram, e viceversa.
Cambiamenti in corso
Fino a qualche tempo fa un progetto del genere sembrava davvero impensabile ed irrealizzabile: società che si ritrovano a trattare tutti i giorni con quantità immani di dati degli utenti come Facebook, non avrebbero mai ceduto le preziose informazioni in proprio possesso ad un competitor.
Ma, come riportato da TheVerge, sembra l’unica plausibile risposta al datagate che ha coinvolto Facebook, e alle noie create a Google a causa delle vulnerabilità dei dati in Gmail, giusto per citarne alcuni: Kevin Bankston, direttore di Open Technology Institute, spiega che “l’obiettivo principale è stato quello di fare in modo che il valore dell’apertura non venisse dimenticato. Se un utente è preoccupato per la potenza di queste piattaforme, la portabilità dei dati è un modo per controbilanciare”.