Secondo uno studio condotto da Yelp e Tim Wu, pioniere della net neutrality in America e consigliere della Federal Trade Commission tra 2011 e 2012, Google manipolerebbe i risultati delle ricerche, escludendo i concorrenti e limitando le opzioni presentate agli utenti.
Lo studio, consultabile su Slideshare, dimostrerebbe come Google aggiunga ai risultati elementi provenienti da servizi come Google+, abbassando la qualità dei risultati agli occhi degli utenti.
Secondo Wu infatti Google non presenterebbe agli utenti i risultati migliori, offrendo deliberatamente un servizio di qualità inferiore alle sue possibilità. Google è quindi accusato di compromettere la qualità delle ricerche per promuovere le sue attività sul web.
Lo studio è stato commissionato da Yelp che, con TripAdvisor, è tra le aziende più attive nella campagna anti-Google, che l’anno scorso hanno lavorato per convincere l’Unione Europea ad agire legalmente contro il motore di ricerca statunitense.
Lo studio – dal titolo “Is Google degrading search?” – è stato condotto intervistando 2,690 persone, alle quali sono state sottoposte due diverse categorie di risultati di una ricerca su business locali. Gli utenti hanno avuto il 45% di probabilità in più di cliccare sui contenuti meritocratici, piuttosto che su quelli proposti dal colosso di Mountain View. Co-autore della ricerca, con Wu, è stato l’economista Michael Luca, docente all’ Harvard Business School.
Google ha negato le accuse, affermando di privilegiare i risultati più importanti per le ricerche. Si potrebbe anche contestare il metodo utilizzato della ricerca, basato sui risultati locali cliccati sulla mappa di Yelp, il ché presuppone che un maggior numero di clic equivale a un migliore risultato di ricerca. Big G nel frattempo sta rispondendo all’antitrust della Commissione Europea, si attende la linea ufficiale di difesa. Alle aziende accusatrici nei suoi confronti si è aggiunta anche Getty Images, che sostiene abbia creato un monopolio nelle ricerche per immagini.
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