Wikipedia torna online in Italia, Spagna e Polonia, dove era stata volontariamente oscurata per protesta contro la nuova legge sul Copyright (il diritto d’autore) approvata dalla Commissione Giuridica.
Aggiornamento!
Riforma del Copyright approvata: tutto quello che c’è da sapere
Wikipedia torna online e brilla di nuovo sugli scjermi degli italiani, respinta la nuova legge sul Copyright da Parlamento Europeo che ha rimandato a Settembre un ulteriore approfondimento
Indice dei contenuti
Le versioni in lingua italiana, spagnola e polacca di Wikipedia hanno temporaneamente interrotto l’accesso all’enciclopedia online gratuita in Europa, una scelta della stessa Wikipedia per protestare contro le parti controverse di un pacchetto di riforme sul diritto d’autore in vista di un voto chiave nel parlamento che è avvenuto il 5 luglio e che poi ha bocciato la normativa proposta rimandato a Settembre ulteriori discussioni e approfondimenti.
I visitatori di Wikipedia in molte parti dell’UE si sono, dunque, imbattuti in una lettera che li esortava a difendere l’Internet aperto contro la controversa proposta, suggerendo di chiamare il proprio deputato per esprimere la propria opposizione a una misura che i critici descrivono come una “macchina della censura”, avvertendo che “indebolirà i valori, la cultura e l’ecosistema su cui si basa Wikipedia”.
In una più lunga lettera rivolta ai visitatori, Wikipedia scrive che: “se la proposta fosse approvata nella sua versione attuale, azioni come la condivisione di una notizia sui social network o l’accesso alle notizie attraverso un motore di ricerca diventerebbero più complicate su internet; Wikipedia stessa sarebbe a rischio.”
La protesta di Wikipedia fa seguito a un voto del comitato degli affari legali del Parlamento Europeo il mese scorso che ha proposto una riforma della legge europea sul Copyright. I due elementi più controversi sono l’articolo 13, che rende le piattaforme online direttamente responsabili per le violazioni del copyright da parte dei loro utenti, spingendoli a filtrare preventivamente tutti i caricamenti di contenuti creando delle vere e proprie macchine per la censura, con tutti i potenziali effetti agghiaccianti associati alla libera espressione che questo meccanismo può comportare; e l’articolo 11, che si rivolge ai modelli di business degli aggregatori di notizie creando un diritto al pagamento anche per i frammenti di contenuto giornalistico, noto anche come “tassa sui link “.
L’articolo 13 è probabilmente l’elemento più controverso. I commissari che hanno redatto questa parte della direttiva sembrano aver principalmente intenzione di regolamentare YouTube, che è stato l’obiettivo delle ire dell’industria discografica negli ultimi anni e in merito alle royalties relativamente esigue pagate agli artisti per i servizi di streaming musicale.
Ma i critici sostengono che si tratta di un approccio esagerato e pericoloso che avrebbe conseguenze gravi, magari non intenzionali, di lesione della libertà di espressione e accesso alle informazioni online.
Una petizione online in cui si chiedeva ai deputati di votare affinché il parlamento modificasse la legge ha raccolto oltre 850.000 firme al momento del voto.
Parlando a favore della proposta, l’eurodeputata Axel Voss – relatrice della commissione giuridica che ha votato a favore del testo il mese scorso – ha affermato che la nuova legge sul copyright intende porre fine “allo sfruttamento degli artisti europei su Internet“.
Nella schiera di chi si è opposto alla nuova legge sul copyright, un’ampia coalizione di organizzazioni per i diritti digitali, gruppi di startup, architetti di Internet, scienziati informatici, accademici e sostenitori del web – tra cui Sir Tim Berners-Lee, Vint Cerf, Bruce Schneier, Jimmy Wales e Mitch Kapor, che in una lettera aperta il mese scorso ha sostenuto che l’articolo 13 “compie un passo senza precedenti verso la trasformazione di Internet da una piattaforma aperta per la condivisione e l’innovazione, in uno strumento per la sorveglianza e il controllo automatizzati dei suoi utenti”.
#SaveYourInternet, La campagna lanciata sui Social soprattutto grazie a Wikipedia, sembra abbia avuto effetto, ha sollevato la protesta popolare e ha portato il Parlamento Europeo a riconsiderare la normativa. Il 5 luglio, quando il Parlamento si è riunito per votare in sessione plenaria le nuova normativa sul copyright ha votato contro, rimandandola per ulteriori approfondimenti. Soddisfatta Wikipedia che è tornata subito online.
La nuova legge sul copyright verrà ridiscussa a settembre a partire dal 10, si annuncia quindi un’estate calda per le due fazioni pro e contro il famoso articolo 13, per cercare di convincere i parlamentari ad apportare dei cambiamenti o ad approvare la legge così come è.
Quindi la discussione è aperta e una decisione finale non è stata ancora presa.
Il progetto con intelligenza artificiale, chiamato Mulberry, è il prossimo tassello dell’ecosistema di benessere di…
Meta AI, l’intelligenza artificiale di Zuckerberg, sbarca su WhatsApp tra entusiasmo, sospetti e qualche risata…
Microsoft sostituisce la celebre schermata Blue Screen of Death con una versione nera, più moderna…
Scopri tutte le novità di iOS 18.4, l’aggiornamento che rivoluziona l’esperienza su iPhone con AI,…
Le batterie nucleari innovative promettono 50 anni di autonomia senza ricarica. Scopri come funziona, i…
Il nuovo generatore di immagini di ChatGPT con la nuova funzione di modifica immagini rivoluziona…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011