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We Are social, la mappa / infografica

Internet ha ancora una bassa penetrazione in Italia, se ci confrontiamo con i paesi che sentiamo più vicini. In Italia si collega alla grande rete il 60% della popolazione, nel Regno Unito e in Germania è l’89%, negli Usa l’87%, in Giappone l’86%, in Francia l’84%, in Spagna il 77%.
Sono i dati che emergono da We Are Social 2015 di Simon Kemp, uno dei rapporti più completi a livello mondiale, che mappa non solo l’uso di Internet, ma anche quello dei social e dei dispositivi mobili.
Se pensate che almeno nell’utilizzo dei telefonini l’Italia la faccia da padrone vi sbagliate. È vero, ce ne sono tanti: 82,3 milioni di linee, più della popolazione (60,8 milioni). Significa che le linee mobile hanno una penetrazione del 135%. Ma di fatto pochi le usano per collegarsi: il traffico generato da mobile su Internet è appena il 17% quando la media mondiale è il 33%.
L’Italia va forte nei social che vengono usati dal 46% della popolazione, superiamo la Francia (45%), la Germania (35%) e il Giappone (19%), partendo da una percentuale di utenti più bassa il risultato è ancora più significativo. Un ostacolo è ancora la velocità di connessione che in Italia è in media di 5,5 mbps poco sopra la media mondiale di 4,5 mbps e molto sotto i 15 del Giappone o gli 11,5 degli Usa e ancora degli 8,7 della Germania. Sotto la media anche l’e-commerce: dichiara di aver acquistato almeno una volta online il 39% degli italiani, in Gran Bretagna è il 64%, in Germania il 63%.
Nella mappa vengono segnalati in percentuale alcuni valori significativi per capire la diffusione (e l’efficacia) di Internet nelle nazioni:
Utenti Internet Attivi (in % sulla popolazione)
Account social media attivi (in % sulla popolazione)
Connessioni mobile (numero di linee attive in % sulla popolazione)
Utenti dei social su mobile (in % sulla popolazione)

Qui il rapporto Completo “We Are Social”

 


We Are social, la mappa / infografica - Ultima modifica: 2015-03-24T12:05:50+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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