Travis Kalanick, l’amministratore delegato di UBER si è dimesso. Appena qualche giorno fa aveva annunciato con una lettera aperta di voler fare un passo indietro. Avevamo pubblicato la sua lettera integralmente.
Ma fare un passo indietro non è bastato e oggi sono arrivate le dimissioni definitive di Travis Kalanick da Uber.
La società che ha travolto tutto il mondo dei trasporti, che ha fatto coniare un nuovo termine: “uberizzata” per dire che un settore o un’intera economia viene travolta dall’innovazione tecnologia, è stata a sua volta travolta da quanto di più antico e banale esiste: gli scandali sessuali, con accuse ad alcuni dirigenti di molestie e più in generale di un atteggiamento non limpidamente a difesa delle donne e delle minoranza.
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Il primo a riportare la notizia delle dimissioni di Travis Kalanick è stato il New York Times a cui l’ormai ex CEO ha dichiarato: “Amo Uber più di qualunque altra cosa al mondo e in questo difficile momento della mia vita personale ho accettato la richiesta degli azionisti di farmi da parte per permettere all’azienda di tornare a costruire anziché essere distratta da un’altra disputa”.
Tutto è iniziato all’inizio del 2017, quando una ex ingegnere di Uber ha denunciato di aver subito da dirigenti delle molestie sessuali in azienda. A quel punto altre dipendenti hanno preso coraggio e hanno denunciato altri episodi portando alla luce un clima non favorevole alle donne in azienda.
Si sapeva che fosse un momento difficile per Uber, e anche per il CEO Travis Kalanick, non solo per gli scandali ma anche perché i suoi genitori sono stati coinvolti in un tragico incidente nautico, durate il quale ha perso la vita la madre di Kalanick. Per elaborare il lutto improvviso, e prima di apportare modifiche sostanziali ad Uber, Travis aveva annunciato al proprio team la voltà di prendersi una un’aspettativa dalla durata non specificata, ora nemmeno l’aspettativa è sembrata sufficiente e Kalanick ha annunciato le dimissioni definitive.
Travis Kalanick non è l’unico dirigente a lasciare Uber, prima di lui altri 20 dirigenti se ne sono andati volontariamente o costretti dalla situazione. Ora Uber sta cercando nuovi manager tra cui un responsabile operativo che avrà il difficile compito di sostituire Travis Kalanick.
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