Titoli per blog, un bel dilemma da risolvere. Come scrivere titoli efficaci è una delle prime domande che ci si fa quando si inizia a capire quanto sia importante farsi trovare dalle perone giuste
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Questa è #ARUBAIT, la rubrica realizzata in collaborazione con Aruba.it sui trend più interessanti del mondo della tecnologia e del web. Qui i consigli per scrivere titoli di blog post che si facciano leggere.
Una statistica dice che 8 persone su 10 leggono il titolo di un blog post. Solo 2 proseguono oltre, leggendo il resto del copy. Ogilvy, il celebre copywriter britannico, non scriveva meno di 16 headline per annuncio. Diceva che “il cambiamento della headline può significare una differenza nelle vendite da dieci a uno”.
Questo cosa significa? Be’, significa che se hai un blog aziendale devi prestare grande attenzione alla scelta degli argomenti – ovviamente – e al modo con cui li presenti, a partire per l’appunto dalla headline, dal titolo.
In questo approfondimento troverai dei consigli per scrivere titoli che si facciano leggere e che invoglino a leggere anche il resto dei tuoi blog post aziendali.
Un titolo non è una didascalia. Un titolo deve strizzare l’occhio al lettore. Deve parlare a lui, come se si stesse rivolgendo proprio a lui, esclusivamente a lui. Deve contenere, come vedremo tra poco, un beneficio, un elemento che susciti curiosità, una domanda… Insomma, qualcosa che lo renda “conversazionale”, in qualche modo.
Titoli come:
– Scrivere un titolo per blog post
– Headline per blog post
– Blog post: scrivere un titolo
non funzionano. E non funzionano perché sono troppo didascalici, freddi, impersonali, vuoti.
Meglio evitare.
Agli antipodi del titolo didascalico c’è il titolo (eccessivamente) creativo. I lettori non vogliono perdere tempo nella decodifica di un messaggio; vogliono che il messaggio arrivi loro cristallino, pulito, diretto.
Detto ciò, è importante che tu, nella fase di ideazione delle tue headline, ti ricordi di non essere troppo didascalico e freddo o troppo creativo ed estroso. Come direbbero gli antichi, “in media stat virtus”. Per capire come trovare questa via di mezzo, continua a leggere perché sta per arrivare un consiglio chiarificatore.
Il già menzionato Ogilvy diceva che “ci sono maggiori probabilità che il lettore si soffermi a leggere il resto dell’annuncio se la headline lo incuriosisce” (fonte: “Confessioni di un pubblicitario”). Ora ti basta sostituire la parola “annuncio” con “blog post” e penso ti sia più chiaro il senso di questa affermazione.
Una “curiosity headline”, ovvero un titolo che cattura l’attenzione usando la leva della curiosità, ha queste caratteristiche:
– Non svela tutto subito ma, nell’ottica della chiarezza, non è nemmeno troppo ambiguo.
– Può lanciare una sorta di “sfida” al lettore.
– Può contenere una domanda.
Qualche esempio:
– Il miglior esempio di brand storytelling di sempre.
– Blog strategy: 5 consigli che nessuno ti darebbe mai.
– 10 cose che non sai sulla pulizia della lavatrice.
– I segreti sulla SEO che non conosci (ancora).
Tutti noi leggiamo un contenuto perlopiù in funzione di due bisogni:
– il bisogno di risolvere un problema;
– il bisogno di divertirci.
Un blog aziendale che punti a far bene content marketing dovrebbe contenere articoli che rispondano a entrambi i bisogni. Un buon modo per scrivere titoli efficaci è quello di inserire, al loro interno, un beneficio per il lettore. Beneficio, ricordiamolo, connesso a uno dei sopraccitati bisogni.
– Come puoi perdere peso con una dieta da 1.500 kcal
– 5 soluzioni per dire addio alla labirintite
– Perché la chiropratica funziona davvero contro la sciatica
– Una guida, breve e completa, sul Jobs Act.
Stiamo parlando di titoli per blog post, quindi è fondamentale che le tue headline:
– contengano al loro interno il topic (con relativa keyword).
– se dovessero corrispondere al page title, siano lunghe al massimo 60 caratteri.
Per i prossimi titoli dei tuoi blog post aziendali, esercitati, prova a mettere in pratica questi consigli e non accontentarti mai, mai, mai della prima headline. Sai cosa diceva Hemingway della prima stesura di qualsiasi cosa? No? Prova a googlarlo e capirai.
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