Sfruttando uno speciale chip ottico “micro-comb”, un gruppo di ricercatori australiani è riuscito a raggiungere una velocità record di 44,2 Terabit al secondo su fibra ottica. Per capire a quanto corrisponde, si tratta di un quantitativo di banda sufficiente a inviare o scaricare oltre 50 Blu-ray da 100 GB in un solo secondo, o 1000 film in HD in meno di un secondo. Si può definire una super fibra ottica. Impressionante.
Una velocità un milione di volte superiore a quella media su fibra ottica, lungo un collegamento di circa 75 km. Il test è stato condotto sia in laboratori, sia sul campo, in una rete installata nell’area metropolitana di Melbourne, in Australia. Nello specifico, dalla città di Melbourne al campus di Monash.
Ed è proprio Il risultato di un nuovo esperimento condotto da un gruppo di studiosi australiani che ha portato ad ottenere questa velocità sull’infrastruttura esistente in fibra ottica. Ed stato possibile raggiungere i 44,2 Tbps nel trasferimento proprio grazie a un elemento battezzato Micro-Comb che ottimizza la gestione delle informazioni, posizionato direttamente all’interno del cavo.
Il micro-comb, che contiene centinaia di laser a infrarossi, è pensato per sostituire il fascio di laser all’interno dell’infrastruttura di rete ed è compatibile con le linee in fibra ottica già esistenti.
“C’è una sorta di corsa globale al momento per portare questa tecnologia a una fase commerciale, poiché alla base il micro-comb è utile in una vasta gamma di tecnologie esistenti” ha spiegato al The Independent Bill Corcoran della Monash University, che ha lavorato al progetto insieme al Royal Melbourne Institute of Technology e alla Swimburne University of Technology. “Credo che potremmo vedere dispositivi come il nostro disponibili al laboratori di ricerca nell’arco di due o tre anni e l’uso commerciale in circa cinque anni“.
Difficilmente la tecnologia potrà essere installata su larga scala nel breve periodo. Servirà una fase di perfezionamento seguita dal necessario processo di realizzazione e commercializzazione. L’intenzione dichiarata è ad ogni modo quella di destinarla in primis ai data center, poi eventualmente ad altri ambiti di utilizzo. Come i trasporti del futuri e le auto a guida autonoma, ma anche novità nella medicina, l’istruzione, la finanza e il commercio elettronico.
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