Strumenti analogici per chi ama le parole. C’è chi li chiama attrezzi del mestiere. Se amate le parole, li adorerete e magari vorrete pure regalar(ve)li per Natale.
di Valentina Falcinelli
So che da qualche parte, magari in un angoletto piccino picciò del vostro cuore, nonostante la passione per la tecnologia continuate ad amare la carta. E allora è a voi che ho pensato quando ho raccolto questo ventaglio di strumenti di intelligenza analogica. C’è chi li chiama attrezzi del mestiere e a me, devo ammetterlo, non dispiace definirli così. Se amate le parole, li adorerete e magari vorrete pure regalar(ve)li per Natale.
Ah, dimenticavo: non prendo percentuali. Sia mai che.
Indice dei contenuti
Non uno strumento, ma lo strumento di lavoro che ogni copywriter o redattore dovrebbe avere sulla propria scrivania. Nello specifico, questo dizionario organizza ogni lemma per campi semantici. In sostanza raccoglie attorno a ogni parola dei cesti di nodi e snodi che portano chi ne fruisce a ragionare per associazioni.
E le associazioni di idee stimolano la reticolarità del cervello, la creatività, l’estro e, perché no?, anche un po’ di sana serendipità. All’interno di questo dizionario sono presenti oltre 4.000 voci svolte, ciascuna delle quali mostra sinonimi, contrari, gradazioni di registro, concetti astratti, concreti e archetipici a essa correlati e via dicendo.
Perché acquistare un dizionario analogico nell’epoca di Internet? Perché è un punto di riferimento, un faro, qualcosa di tangibile su cui indugiare, per amore dell’italiano, senza la fretta che contraddistingue ormai ogni nostra azione.
“Con una scelta di circa 200.000 collocazioni, o combinazioni di parole, il Dizionario delle collocazioni permette di trovare le espressioni giuste per comunicare in un italiano accurato, elegante e incisivo. Ideale per scrivere e parlare con chiarezza, efficacia e proprietà di linguaggio”. Così si legge nella scheda prodotto sul sito Zanichelli: una descrizione chiara e utile che coincide alla perfezione con la natura dei contenuti racchiusi all’interno di questo vocabolario.
Aggiungo che il Dizionario delle collocazioni è fondamentale soprattutto per chi si trova a scrivere spesso testi corposi, o testi che vertono sullo stesso argomento. La noia, l’abitudine, la pigrizia possono fare lo sgambetto anche al più sgamato degli scrittori: un volume del genere è l’antidoto migliore (a noia, abitudine, pigrizia).
Non scriverete più solo relazioni buone ma anche relazioni esaurienti, esaustive, complete. E, chissà, troverete un modo per dire anche che siete “leader del mercato”, senza usare queste (brutte!) parole.
Appunti durante la riunione, mockup, scarabocchi al telefono, flash di idee da fermare su carta: la matita di un creativo deve essere temperata ogni tre per due.
A meno che… a meno che la matita non si chiami Prima, per esempio. In tal caso non servirà temperarla. Mai. Il brand Napkin 4.ever ha infatti ideato uno strumento che non si stanca mai di scrivere. Diverse le collezioni, tra cui Prima, per l’appunto, ma stessa tecnologia, ovvero un puntale in Ethergraf®. Nessun inchiostro, nessuna ricarica, nessun temperino: potrete riscrivere anche la Divina Commedia senza dover mai fare la punta o cambiare cartuccia.
Strumenti analogici: la matita che scrive per sempre
Se scrivete così bene da commuovervi di fronte ai vostri copy; se voi le carte le sudate sul serio, mica metaforicamente come Leopardi; se siete impacciati come Bridget Jones e rovesciate di continuo il caffè sulla scrivania, sarete contenti di sapere che esiste una carta che fa al caso vostro.
Si chiama stone paper e resiste a lacrime, acqua, caffè.
Brillante, vellutata al tatto, impermeabile: scrivere su un bloc notes Karst, il brand che ha ideato questa carta, è un sogno.
Strumenti Analogici per scrivere: il bloc-notes in Stone Paper
Si parla sempre più spesso di storytelling e, sempre più spesso, pure di emozioni: senza emozioni è difficile usare il format narrativo e arrivare al cuore delle persone. Prima di lavorare su una storia, quindi, è fondamentale conoscere, riconoscere e agire proprio sulle emozioni. Come? Descrivendole nel modo più vivido e realistico possibile, della serie “show, don’t tell”.
A tal proposito, trovo che il libro The emotion thesaurus di Angela Ackerman e Becca Puglisi possa essere davvero utile per capire meglio le emozioni e tratteggiare caratteri ben definiti, per protagonisti di storie (narrative e non) capaci di far breccia. Contiene 75 emozioni (es.: confusione, curiosità, felicità, dubbio, frustrazione, gratitudine, riluttanza…) e, per ciascuna, le autrici offrono una serie di esempi su linguaggio del corpo (segnali fisici), parole usate da chi è in balia di quell’emozione (segnali verbali), esempi.
Uno strumento utile, da consultare anche in versione ebook. Così, nel caso in cui la vostra parte analogica faccia intermittenza come le lucine dell’albero di Natale.
*Valentina Falcinelli: direttore creativo di pennamontata, agenzia specializzata in copywriting e content marketing, Valentina si occupa di scrittura in tutte le salse. Formazione compresa. Lavora con piccoli e grandi brand per aiutarli a trovare la propria personalità con le parole. Di sé dice: “So scrivere senza guardare la tastiera, ma non so guardare la tastiera senza scrivere”.
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