Secondo le rilevazioni di Canalys nel primo trimestre 2020 la spesa è aumentata del 34% anche a seguito del ricorso massiccio allo smart working
L’ultimo trimestre del 2019 aveva già dato un segnale importante sulla spesa cloud. A giovarne allora era stata Microsoft con numeri in crescita a doppia cifra proprio con il cloud protagonista. I ricavi della divisione Intelligent Cloud sono cresciuti nel trimestre del 27% su base annua a 11,9 miliardi di dollari, con Azure balzato del 62% spingendo così i ricavi dei server e dei servizi cloud del 30%, e sovraperformando così il +6% dei servizi enterprise.
E a proseguire il trend positivo sulla spesa cloud le attività di Amazon Web Services, che hanno generato vendite trimestrali di 7,7 miliardi (+41%), in linea alle stime degli analisti, con utili operativi balzati del 59% a 2,22 miliardi.
A corroborare il successo della spesa cloud sono arrivate ora le rivelazioni di Canalys, società di analisi di mercato della tecnologia. Nel primo trimestre 2020 la spesa cloud ha toccato il suo record storico, a quota 31 miliardi di dollari, con una crescita del 34% dovuta essenzialmente alla spinta ai servizi che è venuta dall’emergenza Covid-19 e di conseguenza dall’aumento della domanda nei servizi collegati allo smart working.
Spesa cloud, i principali protagonisti del successo
A mantenere la posizione di testa nel mercato dei servizi cloud si conferma Aws, che conta quasi su un terzo del mercato globale (32%) e che ha visto le vendite crescere del 33% nel primo trimestre 2020. A seguire troviamo proprio Microsoft Azure, con il fatturato a +59% e un market share del 17%: in alcune situazioni il network ha addirittura raggiunto la propria capacità massima anche a causa della crescita esponenziale dell’utilizzo di Teams. In terza posizione Google Cloud, tallonata da Alibaba Cloud, entrambe vicine al 6%. Google Cloud ha potuto contare nell’ultimo periodo sull’ingresso in diversi mercati verticali particolarmente importanti, come la pubblica amministrazione e l’healthcare. La società continua inoltre a investire massicciamente sulle assunzioni da destinare alla Google Cloud Platform sia nelle strutture di vendita sia in quelle tecniche. Quanto ad Alibaba, prosegue la ricerca, ha beneficiato anche del fatto di essere stata tra i primi cloud provider in Cina a offrire servizi dedicati al supporto delle imprese durante il lockdown.