L’Ict va in controtendenza: assume i giovani e offre contratti a tempo indeterminato.Il 33,9% dei nuovi assunti nel attore ICT ha tra i 25 e i 29 anni.
Aumenta la richiesta di laureati, ma rimane difficile il reclutamento di professionalità ICT.
Queste sono solo alcune delle principali evidenze emerse dal White Paper realizzato da Modis Italia, divisione del Gruppo Adecco specializzata nel recruiting in ambito ICT, sul Digital Mismatch.
Guardando nel dettaglio i dati contenuti nel White Paper di Modis si nota come, in controtendenza rispetto al crescente fenomeno della flessibilità, nel settore ICT i contratti a tempo indeterminato hanno pesato per il 53% delle assunzioni totali relative al 2013.
La generazione del nuovo millennio, quella dei cosiddetti Millennials, risulta la categoria più competitiva e maggiormente coinvolta dalle assunzioni: il 33,9% dei nuovi assunti ha infatti tra i 25 e i 29 anni. Cresce la ricerca di giovani e laureati: la ricerca di lavoratori con un titolo universitario di secondo livello o post laurea è passata dal 34% del 2013 al 39% del 2014, percentuale che sale al 57% se si considerano i lavoratori assunti con lauree di primo livello.
I più richiesti? I candidati con una laurea in Ingegneria (71%) seguiti dai laureati in Economia (16%) e da quelli in ambito scientifico/matematico e fisico (11%).
Sebbene si stimi che i contratti di lavoro nel settore ICT abbiano raggiunto quota 15.000 a fine 2013 e siano destinati a crescere nei prossimi anni, il Digital Mismatch risulta aggravato da due motivazioni: un calo degli iscritti nelle facoltà di informatica e ingegneria e un’offerta formativa universitaria troppo spesso non adeguata per sostenere l’innovazione dell’industria e del mercato internazionale. Cosa accade poi se si analizza il campione a livello di gender e di dislocazione territoriale? Domanda e offerta definitivamente non collimano.
Dal campione di 190.000 candidati, presenti nella banca dati di Modis Italia, la presenza femminile risulta molto limitata. Solo il 18% degli occupati sono donne, con un inserimento nel mondo ICT – fra l’altro – limitato ai soli ruoli di programmazione e web design, con poco impatto nell’ambito tecnico-sistemico.
Geograficamente, il 53% dei professionisti ICT si concentra nel Nord Italia, in particolare in Lombardia dove si trova la maggior parte delle aziende del settore; seguono il Centro Italia con il 24% e il Sud con il 23%.
La presenza femminile è ancora molto limitata: si registra il 18% di donne contro l’82% di uomini. Le donne sono maggiormente impiegate nei ruoli legati alla programmazione o al web design, meno nei ruoli di ambito tecnico/sistemistico.
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