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Quando la nuvola si tinge di rosa


Solo con qualcosa di completamente nuovo si può abbattere una vecchia barriera, quella che allontana le donne dalle opportunità di lavoro che sono riservate ai maschi. 700 ragazze si sono ritrovate per scoprire come l’innovazione può cambiare il loro percorso

di Daniela Schicchi
L’altra metà della nuvola ha lo stesso talento e deve avere le stesse opportunità, la tecnologia può essere uno strumento utile in questo senso. A Roma si è tenuta, la seconda edizione de “La Nuvola Rosa”. Un momento di incontro per sottolineare un problema ancora troppo attuale per quanto vetusto nel suo concetto: le donne restano discriminate nel mondo del lavoro. Le ragazze fanno più fatica degli uomini ad affermarsi (per quanto, a volte, più brave). Le ragazze, spesso, non hanno famiglie che le aiutano a fare scelte coraggiose. Stiamo ancora parlando di una questione di genere, di sesso, di uomo/donna, di tradizioni che si scontrano con la modernità. Eppure la tecnologia ha fatto molto per azzerare o, per lo meno, attenuare le differenze. La tecnologia si trasforma in fattore abilitante le professioni del futuro. E così arrivano Asus, Avanade, Intel e Telecom che, partner di Microsoft promotore dell’evento, hanno riunito oltre 700 ragazze, in due giorni, che si sono lasciate rapire dalla curiosità e dalla voglia di saperne di più su come fare, quando farlo e a chi rivolgersi per farcela, per uscire dalla mischia, per affermarsi, per realizzare il loro sogno. “Non abbiate paura di sognare. La tecnologia potrà aiutarvi“, ha dichiarato – dunque – Silvia Candiani (Marketing and Operations Director, Microsoft Italia) invitando le ragazze a non temere nemmeno i fallimenti, perché dopo il fallimento arriva la comprensione dell’errore e la possibilità di avere successo, di farcela. E la paura non ce l’hanno avuto le giovani donne che, come ha dichiarato Suzanne Fallender (Director, Global Girls&Women Initiative): “Mi hanno posto moltissime domande sugli skill richiesti dalle aziende tecnologiche e dal mondo del lavoro per poter diventare le professioniste del futuro”. Se, pero, l’entusiasmo conquista in occasioni come questa, arrivano – poi – i numeri a scoraggiare, preoccupare, abbattere. Fanno riflettere, rattristano, portano facile e banale retorica, forse. Così come gli stessi numeri dovrebbero, invece, invitare aziende, famiglie e istituzioni a valutare provvedimenti meno scontati e più concreti. Così come i numeri portano le aziende della Nuvola Rosa a fare di più. Ad andare avanti, a crederci e a sfidare gli stereotipi e le tradizioni dannose. Qualche esempio? Presto detto. Solo 4 donne su 1.000 intraprenderebbero studi di carattere tecnico-scientifico un po’ per paura e un po’ perché ancora, nel 2014, le famiglie scoraggiano o – per contro – incoraggiano solo i figli maschi a farlo.

Oppure sono le donne ad abbandonare gli studi in caso di difficoltà in famiglia (25% contro il 12% degli uomini), o ancora il 29% delle laureate non riesce a trovare un impiego coerente rispetto al proprio percorso formativo e poi, sono sempre le donne a dover scegliere tra carriera e lavoro perché per loro, al contrario, non c’è scelta. Ancora oggi. Come fare e cosa fare, dunque, è più semplice di quanto si possa pensare. Accantonare i pregiudizi di genere che nelle aziende permangono, aprire al mondo della tecnologia, perché “la tecnologia ha bisogno delle ragazze e le ragazze della tecnologia“, come ha affermato Doreen Bogdan-Martin (Chief of Strategic Planning Itu), andare nelle scuole a raccontare che la tecnologia è eccitante, che non è più solo “roba da uomini”. Aiutare il mondo, le famiglie, i manager, le istituzioni a fare i conti con la bellezza e la completezza che deriva dall’avere un po’ più di rosa in tutto. Tutto questo, ma non solo, ha preso il nome di Nuvola Rosa. E ricordate, ragazze, “Portate le vostre 50 sfumature di rosa nel mondo, lo renderete migliore“, come ha affermato Alessandro Lucchini (Professore Web Writing, Iulm Milano). http://tinyurl.com/l67w38l


Quando la nuvola si tinge di rosa - Ultima modifica: 2014-05-11T00:59:58+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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