Nelle ultime ore ci si sta chiedendo perché la BCE boccia le criptovalute. L’intervento della presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, non è infatti passato inosservato. Ed era un intervento tutto sommato atteso, visto le recenti vicende in materia di criptovalute. Il crollo della stablecoin TerraUSD e della valuta sorella Terra Luna, unito ad un calo generale di Bitcoin e altri token, avvenuti negli ultimi tempi, preoccupano non poco le istituzioni europee.
Il mese di maggio è stato un mese tutt’altro che positivo per coloro che hanno deciso di investire i propri capitali in criptovalute. Uno dei crolli più evidenti è stato quello di Terra Luna, un tempo considerata tra le prime criptovalute al mondo. Quando nei primi giorni del mese le quotazioni hanno iniziato a scendere, molti investitori hanno iniziato a vendere, in modo tale da tamponare le perdite. Questo comportamento ha però innescato una sorta di reazione a catena, portando talmente giù la criptovaluta tanto da renderla praticamente priva di valore. Lo scossone è stato forte perché tale destino è toccato anche a TerraUSD, una stablecoin legata al dollaro statunitense, ma anche a quasi tutte le altre criptovalute in generale, che hanno fatto segnare indici al ribasso per giorni e conseguenti ingenti perdite. Per comprendere quanto grande sia stato il “panico” scatenato dalla situazione, basti pensare che la stima delle perdite si aggira attorno ai 15 miliardi di dollari in criptovalute.
Ovviamente la situazione appena accennata spiega bene perché la BCE boccia le criptovalute. La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, non ha usato mezzi termini nel commentare quanto accaduto e quanto ancora sta accadendo. Intervistata nel corso del talk show olandese College Tour, la Lagarde ha affermato: “La mia umile constatazione è che le criptovalute non valgano nulla perché sono basate sul nulla. Non hanno un asset sottostante che ne garantisca il valore e agisca come un’ancora di salvezza”.
Ancora una volta, lo scopo della presidente della BCE è quello di chiedere a gran voce che il settore venga regolamentato, soprattutto per tutelare gli investitori poco esperti che oggi accedono facilmente al mercato. “Sono preoccupata per le persone che sono convinte di ottenere da questi investimenti grandi ritorni, per coloro che non sono consapevoli dei rischi, per coloro che perderanno tutto, e per coloro che saranno terribilmente delusi“, ha aggiunto. A questo punto, la presidente della BCE specifica di avere tutt’altro pensiero a proposito delle valute digitali che molte banche centrali, compresa la Banca Centrale Europea, stanno per adottare e che si discosterebbero dalla logica delle criptovalute private.
La vera questione, in realtà, non è se i crypto asset valgano o non valgano nulla. Vero è che il settore andrebbe regolamentato in modo più approfondito ma vero è anche che tutti coloro che decidono di investire, dovrebbero farlo con maggiore consapevolezza (e questo accade da sempre, non è cambiato negli ultimi tempi, se non nella facilità di accesso agli investimenti). La regola base, in termini di investimenti, resta sempre la medesima: non si dovrebbe mai investire più di quanto non si sia disposti a perdere.
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