Aruba PEC S.p.A., società del Gruppo Aruba, principale gestore di posta elettronica certificata, Certification Authority, Identity Provider SPID accreditato presso l’AgID ed inoltre accreditata come TSPq – Trust Service Provider qualificato – per la fornitura di servizi qualificati a livello europeo secondo il regolamento eIDAS – electronic IDentification Authentication and Signature, presenta alcuni dati relativi all’utilizzo della PEC ad oggi.
La PEC è diventata un obbligo di legge per le aziende e i professionisti e, più in generale, per tutte le P.IVA, ma il dato interessante, che emerge analizzando le caselle attivate da Aruba, è che nel corso degli ultimi anni sempre più privati hanno attivato una casella, a dimostrazione del fatto che si tratta di uno strumento utile per chiunque voglia inviare comunicazioni elettroniche che abbiano invio e ricezioni certe, legalmente valide, sostituendo di fatto la necessità di inviare raccomandate A/R. Lo dimostra il dato che evidenzia il diffuso uso professionale che se ne fa, con il 61% tra aziende e liberi professionisti e ben il 39% di privati cittadini ad ulteriore riprova dell’utilità dello strumento.
È la Lombardia la regione che conta il maggior numero di caselle PEC attive (circa 670.000), seguita dal Lazio (oltre 650.000), terza la Campania con 477.000 PEC attivate, seguono poi Sicilia (422.745), Puglia (382.619) e Veneto (372.198).
L’Agenzia per l’Italia Digitale periodicamente pubblica le statistiche relative alla PEC, l’ultimo aggiornamento risale a giugno 2017 e conta 8.539.661 caselle attive. Aruba PEC con i suoi 5.002.189 detiene una quota di mercato pari al 59%. I dati dell’Agenzia rivelano un ottimo stato di salute del mercato, facendo registrare nel 2017 una crescita del 9% delle caselle attive ed un aumento dell’11% del traffico che supera i 252 milioni di messaggi scambiati tra maggio e giugno.
“Siamo molto soddisfatti dei dati che ci vedono leader in ambito PEC – spiega Simone Braccagni, Amministratore Delegato di Aruba PEC – ma ancora di più ci fa piacere riscontrare come sia cambiata l’opinione nei confronti di questo servizio. Si è compresa la sua reale utilità: non è più visto solo come un obbligo di legge, ma come strumento che semplifica le comunicazioni ufficiali, riduce i tempi di attesa, permette di risparmiare ed è ecologico e sicuro.”
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