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Mobilità, cloud egreen: queste le sfide del futuro

Mobilità prima di tutto. L’ultimo sondaggio condotto da CommScope conferma il trend più che positivo dei dispositivi mobili in azienda, siano essi telefoni cellulari, computer laptop o tablet. Se poi a questo dato si unisce la sfida del cloud, risulta evidente quali debbano essere le priorità per la gestione delle reti aziendali di tutto il mondo (al sondaggio hanno partecipato più di 1.100 professionisti del settore di 63 paesi). Questo anche alla luce del divario evidenziato tra l’uso dei dispositivi mobili all’interno degli edifici aziendali e la capacità di queste strutture di abilitare il traffico wireless.

Venendo ai dati, in media il 43% di tutte le chiamate telefoniche provenienti da uffici riguarda un telefono cellulare, anche se solo il 30% delle aziende afferma che la copertura e la capacità del segnale garantite dagli operatori telefonici negli edifici sono in grado di gestire il traffico mobile. Più del 75% dei partecipanti ammette che i dipendenti devono spostarsi all’interno dell’ufficio o persino uscire all’esterno per ottenere una qualità del segnale soddisfacente.

Il sondaggio mostra chiaramente che la tendenza all’utilizzo di vari dispositivi mobili è in crescita e pone un carico notevole sull’infrastruttura di un’azienda, costituendo allo stesso tempo una preoccupazione per molti responsabili delle reti aziendali“, ha affermato Giampiero Sforte, Sales Director di CommScope Italia, Grecia e Cipro. “Il tasso di adozione della mobilità da parte dei consumatori, e quindi della forza lavoro e dei visitatori di una società, è superiore a quello di aggiornamento delle infrastrutture e delle pratiche interne destinate a supportare questo nuovo approccio. Ciò influenza notevolmente anche l’incremento nel tasso di distribuzione delle applicazioni basate sul cloud, una tendenza confermata dalla maggior parte delle aziende“.

Circa un terzo degli intervistati afferma di avere installato un sistema DAS (Distributed Antenna System) in sede dedicato al traffico wireless interno, ma il 36% delle aziende ha dichiarato di non avere attualmente i mezzi necessari per fornire copertura e capacità adeguate.

I servizi cloud rappresentano una svolta chiave per il 44% dei partecipanti, convinto che il suo sviluppo sia in ulteriore crescita. fronte Un 21% affida alla nuvola già oltre la metà della applicazioni e oltre il 50% prevede che, entro il 2017, questo dato sarà superiore.

Parlando di reti e tecnologie del prossimo futuro, quasi un terzo pensa che saranno vincenti tecnologie 40GbE e 100GbE, così come la diffusione delle fibre multimodali ottimizzate per laser.

Data la mole crescente di informazioni raccolte nelle aziende, non stupisce l’attenzione rivolta anche ai data center futuri. Il 61% degli operatori ha dichiarato di preferire soluzioni preterminate rispetto a quelle con terminazioni eseguite sul campo.

L’esigenza di maggiore produttività porta inoltre il 61% degli intervistati a propendere per l’intelligence delle infrastrutture. Ma produttività è richiesta anche a livello energetico in termini di ottimizzazione: un quarto degli intervistati ritiene che i consumi energetici e le iniziative ecologiche rappresenteranno un game-changer nei prossimi cinque anni. In media, i partecipanti pensano di ridurre i consumi energetici del 18% tramite strategie di virtualizzazione dei server, consolidamenti e cloud computing.

Il sondaggio CommScope viene condotto ogni tre anni. I partecipanti  rappresentano vari segmenti industriali. Nel 35% dei casi si tratta di aziende che operano in settori tecnologici o relativi all’IT. I professionisti IT nei settori finanziario/degli istituti di credito, industriale/manifatturiero, dell’istruzione e degli enti statali complessivamente rappresentano il 36% dei casi.


Mobilità, cloud egreen: queste le sfide del futuro - Ultima modifica: 2013-06-28T16:41:07+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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