Il 30 aprile 1986 è stato il giorno in cui per la prima volta l’Italia si è connessa a internet. Il collegamento tra Pisa e Roaring Creek, in Pennsylvania, avvenne intorno alle 18 del 30 aprile. Un passaggio storico che però passò sotto silenzio ma che avrebbe cambiato la vita di ognuno di noi.
Fu a Pisa che un gruppo di avanguardisti del Cnuce-Cnr (Consiglio Nazionale delle ricerche) riuscì a far partire un primo comando “ping” dalla sala macchine del Centro universitario per il calcolo elettronico grazie a un “Butterfly Gateway”, un enorme router fornito dal Governo americano. Arrivò a Roaring Creek, in Pennsylvania alle ore 18.00. Pochi instanti dopo dagli Stati Uniti arrivò la risposta “Ok”, dando così formalmente vita al primo nodo della rete Internet in Italia.
Fu un traguardo frutto di anni di studi, iniziati nel 1970. Internet ai tempi rappresentava un progetto sperimentale, e nessuno avrebbe mai immaginato che diventasse lo strumento più importante per la comunicazione in breve tempo. Gli USA erano già avanti nella sperimentazione, per cui il Cnuce chiese di partecipare allo sviluppo delle reti e di sperimentare il collegamento a Internet dall’Italia.
Il padre del progetto fu Luciano Lenzini, attualmente professore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che insieme ai suoi collaboratori e a Bob Kahn, uno dei pionieri di Internet, raggiunse questo storico traguardo.
Il mondo in quei giorni era attonito per la tragedia dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, avvenuta quattro giorni prima. Internet non esisteva nella coscienza collettiva. Non esisteva neanche nel comunicato che qualche giorno dopo, con tutta calma, venne predisposto a Pisa. Si parlava di collegamento di Pisa ad Arpanet, la rete che era nata negli Stati Uniti nell’ottobre del 1969 per collegare i computer di molte università americane.
Ma da allora quella rete si era allargata e grazie ad un protocollo progettato nel 1973 in Silicon Valley da Vint Cerf e Bob Kahn, era diventata Internet. Una rete di reti. Neanche il comunicato stampa coglieva la portata di quell’evento e naturalmente la notizia non finì su nessun giornale. Né i protagonisti si fecero una foto (oggi diremmo un selfie).
Ma quel 30 aprile 1986 fu l’inizio di tutto, e un anno dopo venne registrato dal Cnr il primo dominio dell’Internet italiano (cnuce.cnr.it). Successivamente nacque il Registro “.it“, l’anagrafe dei nomi Internet italiani, ancora oggi gestita dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa. Attualmente si contano 3,4 milioni di “domini .it“: nella classifica europea siamo al sesto posto, mentre scendiamo al decimo in quella mondiale.
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