Ecco i dati dell’imprenditoria femminile nel mondo: il rapporto Mastercard Index of Women Entrepreneurs – MIWE 2018, giunto alla sua seconda edizione, si concentra sui progressi e sui risultati ottenuti dall’imprenditoria al femminile in 57 diverse economie mondiali.
Il MIWE 2018 prende il via da alcuni dati molto confortanti, per l’impresa femminile: sono circa 163 milioni le donne nel mondo che hanno avviato un’azienda o un’attività nel solo 2016, con una crescita del 10% tra il 2014 e il 2016. Nello stesso periodo si è altresì registrato un calo del 5% a livello mondiale nella differenza di genere tra gli imprenditori. Dati incoraggianti, che riflettono una tendenza positiva nella percezione delle donne riguardo alle opportunità legate all’imprenditoria, nella propensione ad aprire un’azienda e nella spinta all’innovazione.
Lo studio si basa sull’analisi di 3 componenti fondamentali, 12 indicatori primari e 25 sottoindicatori che mettono in evidenza le differenze tra i diversi paesi in funzione di numerosi importanti parametri di comparazione. I risultati in termini di avanzamento delle donne nel campo imprenditoriale, l’accesso alla conoscenza e al credito e il supporto all’imprenditoria femminile sono le 3 componenti fondamentali su cui si basa l’indice e che determina una classifica generale.
Tra le economie prese in esame dal MIWE 2018 la nostra Italia non brilla. Si piazza al 42° posto assoluto, fanalino di coda tra le nazioni europee con 57.9 punti, benché in recupero di 2 posizioni e con un miglioramento del 3% rispetto all’edizione precedente.
L’Italia è quintultima in classifica tra i paesi a reddito elevato; meglio di noi fanno addirittura 4 economie a reddito medio-basso, tra cui spiccano le Filippine, che si piazzano al 9° posto assoluto con ben 68.0 punti, seguite da Vietnam, Malesia e Russia.
Nonostante in generale non brilli, l’Italia ha tuttavia fatto registrare un’ottima crescita rispetto all’edizione precedente per quel che riguarda il tasso di avvio di nuove attività imprenditoriali da parte di donne, con un promettente +41% rispetto alla precedente edizione.
A fare la parte dei leoni nella classifica di MIWE 2018 sono l’imprenditoria femminile di Nuova Zelanda, che si conferma al primo posto assoluto con 74.2 punti, Svezia, migliore delle europee con 71.3 punti, Canada, con 70.9, USA, con 70.8 e Singapore, con 69.2. Fanalini di coda della classifica Arabia Saudita, Algeria, Egitto e Bangladesh, tutte al di sotto dei 40 punti.
Il rapporto mette in evidenza anche numerose contraddizioni. La più evidente è che, quasi mai, i progressi delle donne in campo imprenditoriale sono allineati alla ricchezza e all’avanzamento delle rispettive economie, oltre che ad altri eventuali fattori agevolanti. Molti tra i tassi di crescita più alti, infatti, si registrano nei mercati meno ricchi e si basano su fattori che dimostrano come le donne di quei paesi siano spinte verso l’imprenditorialità da impellenti necessità, che spesso coincidono addirittura con la lotta per la sopravvivenza.
Tra i paesi in cui la percentuale di imprenditrici che avviano nuove imprese è più alta rispetto agli uomini spiccano il Ghana, con il 46,4% di donne imprenditrici, seguito da Russia (34,6%), Uganda (33,8%), Nuova Zelanda (33%) e Australia (32,1%).
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