Il mobile sorpassa il desktop nell’uso di Internet

Secondo i dati rilasciati da StatCounter agli inizi di questa settimana, il 51,3% di tutte le visite al web intercorse lo scorso mese sono avvenute dai dispositivi mobili, mentre il 48,7% proveniva dalle piattaforme desktop di computing tradizionali.
L’immagine con la grafica rappresenta un’istantanea dell’utilizzo Internet su scala globale nel corso del mese di ottobre di quest’anno e i risultati la dicono lunga.
È interessante dare uno sguardo ai dati, nel caso in cui isolassimo quelli dei tablet il risultato cambierebbe, ma in modo non evidente. Le visite provenienti da mobile del web contano per il 46,53% di traffico, mentre il traffico tablet conterebbe su un 4,73%. In altre parole: l’utilizzo di Internet ha una crescita esponenziale in ambiente smartphone, i tablet contribuiscono soltanto in modo marginale.
Nel caso in cui scegliessimo di focalizzarci sulle visite al web, provenienti dagli USA, l’immagine sarebbe totalmente differente. Come viene evidenziato nell’immagine qui sotto, le macchine desktop contano sul 58% di visite web contro il 42% dei dispositivi mobili. È opportuno sottolineare che questo trend è l’opposto in quei mercati emergenti all’interno dei quali gli smartphone rappresentano l’Unico modo per poter avere un accesso a Internet.
Sebbene non ci siano mai stati dubbi sul fatto che la società si stia muovendo verso un mondo che ruota attorno agli smartphone, le classifiche che vi abbiamo proposto sono la dimostrazione palese della velocità con la quale questo cambiamento stia avvenendo.
È impressionante la velocità di transizione verso il mobile. Nel 2007 gli iPhone hanno affrettato la diffusione degli smartphone, ma l’uso di Internet per la consultazione del web non rasentava nemmeno il 30% fino al 2013.


Il mobile sorpassa il desktop nell’uso di Internet - Ultima modifica: 2016-11-03T15:05:49+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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