Gender gap, Italia all’82° posto per il divario di genere

Gender Gap, l’Italia “bocciata” sul fronte retribuzioni, c’è una grande disparità tra lo stipendio delle donne e quello degli uomini un divario di genere enorme, con il ritmo attuale per colmare il gender gap economico di genere “ci vorranno altri 217 anni” ce lo racconta il World Economic Forum (Wef), nel Global Gender Gap Report 2017.

Gender Gap Italia all’82° posto per il divario di genere, in peggioramento

Gender Gap : l’Italia all’82° posto e peggiora

Il 2017 ha visto un crollo vertiginoso, un brusco peggioramento del “gender gap” in Italia. Il nostro Paese è volato all’82° posto perdendo ben 32 posizioni su un totale di 144 Paesi presi in esame. Nel 2015 era al 41esimo posto e nel 2016 al 50esimo. Sotto esame diversi ambiti che vanno dall’educazione alla salute, dal lavoro all’aspettativa di vita fino all’acquisizione di potere in campo politico.

Il divario di genere fra uomini e donne in opportunità, status, rappresentanza politica e attitudini non solo continua ad allargarsi nel tempo, ma rispetto a un anno fa segna un vistoso regresso. Ed è soprattutto sul fronte del lavoro e delle retribuzioni che le distanze continuano a essere più profonde. Il report mette in evidenza che “c’è una percezione molto bassa della parità salariale per un lavoro simile tra i sessi” con l’Italia che “si classifica al 126esimo posto su 144 Paesi”.

Gender gap i numeri

In particolare, dall’analisi del Wef emerge che la quota di lavoro quotidiano non pagato raggiunge il 61,5% per le donne italiane contro appena il 22,9% per gli uomini.
Preoccupante anche il peggioramento del divario di genere sul versante “salute e sopravvivenza“, con l’Italia che retrocede dal 77esimo posto del 2016 al 123esimo del 2017.

Siamo al 90esimo posto come partecipazione alla forza lavoro e al 103esimo per salario percepito (gli uomini guadagnano di più delle donne). Per quanto riguarda l’istruzione, siamo piombati dal 27esimo posto del 2006 al 60esimo: ci sono più bambine che bambini che non vanno a scuola e anche nell’uso di Internet c’è uno scarto a vantaggio del mondo maschile.
Ma l’involuzione registrata in Italia si inquadra in un generale declino a livello globale. Il Wef spiega che “per la prima volta” da quando ha avviato questo tipo di analisi “il divario di genere globale si è ampliato”. Ciò segna un “netto contrasto con il progresso positivo, anche se lento, che è stato compiuto nel corso dell’ultimo decennio”.
Di questo passo “occorrerà un altro secolo per chiudere il divario globale di genere, rispetto agli 83 anni dello scorso anno”, conclude il Wef. Ma ci vorrà più del doppio del tempo per colmare il gap economico. “Al tasso attuale di cambiamento, ci vorranno altri 217 anni.

Gender Gap: la classifica mondiale del divario di genere. Al primo posto l’Islanda


Gender gap, Italia all’82° posto per il divario di genere - Ultima modifica: 2018-09-02T06:50:36+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

I migliori Podcaster Italiani: classifica 2025

I Podcast hanno conquistato l'Italia, qui la lista dei migliori Podcaster Italiani in base al…

12 ore ago

Mobilità urbana: SWITCH e Wayla chiudono round da oltre 1,8 milioni di euro

Le due startup italiane SWITCH e Wayla raccolgono fondi per rivoluzionare il trasporto urbano con…

14 ore ago

Responsabilità nell’AI: perché il futuro dell’innovazione dipende dalla leadership

Il report di NTT DATA esplora il divario tra innovazione AI e responsabilità, evidenziando l'importanza…

1 giorno ago

Majorana 1, il nuovo chip quantistico di Microsoft, che omaggia il matematico italiano

Microsoft ha presentato il Majorana 1, un chip quantistico topologico che punta a risolvere problemi…

4 giorni ago

Intelligenza Artificiale ed emozioni umane: un dialogo complesso

L’intelligenza artificiale può simulare, comprendere e suscitare emozioni, creando un dialogo emotivo che richiede consapevolezza.…

6 giorni ago

L’AI di Meta legge nel pensiero: converte l’attività cerebrale in testo

Meta AI ha sviluppato una tecnologia per decodificare l'attività cerebrale in testo tramite reti neurali…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011