Ora che il Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 è diventato Legge n. 221 del 17 dicembre 2012 tra scontenti e fiduciosi, si rincorrono i commenti. Sebbene considerata da molti una versione fin troppo deperita rispetto alle intenzioni originarie, può rappresentare un primo passo, per quanto i passi ormai dovrebbero essere ben più lunghi di questi. […]
Ora che il Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 è diventato Legge n. 221 del 17 dicembre 2012 tra scontenti e fiduciosi, si rincorrono i commenti.
Sebbene considerata da molti una versione fin troppo deperita rispetto alle intenzioni originarie, può rappresentare un primo passo, per quanto i passi ormai dovrebbero essere ben più lunghi di questi.
Resta ottimista Federico Francini, Presidente e AD di Fujitsu che commenta: “Accolgo con particolare soddisfazione il via libera definitivo al Decreto Sviluppo bis, che ha permesso contestualmente all’Agenda Digitale di diventare legge in uno scenario nazionale, purtroppo, contraddistinto recentemente da una rinnovata incertezza politica che ha rischiato di mandare a monte i segnali positivi intravisti nei mesi scorsi.
Pur nelle criticità relative alla limitatezza delle risorse a disposizione, credo che questo sia un passo molto importante verso una nuova era all’insegna della semplificazione, della diffusione, della condivisione e dell’efficienza, oltre che la dimostrazione che il Governo Monti ha riconosciuto fin da subito alla tecnologia un ruolo di importanza fondamentale per liberare l’Italia dalle persistenti zavorre e inerzie infrastrutturali. È certamente un segno non trascurabile di discontinuità rispetto al passato.
Secondo gli ultimi dati Assinform, il primo semestre del 2012 è stato contraddistinto da un calo degli investimenti in ICT del 3,8%, dopo aver fatto registrare nel 2011 un -1,7%. Rinunciare a investire in tecnologia per le aziende significa smettere di essere competitive e produttive, aggravando ulteriormente la recessione economica in cui siamo caduti.
Sono convinto che l’Agenda Digitale possa dare una forte spinta per invertire l’attuale tendenza al ribasso. Spero, quindi, che non ci siano ulteriori rallentamenti o intoppo burocratici relativamente all’Agenzia Digitale e che la figura di Agostino Ragosa possa diventare operativa al più presto possibile.”