In dieci anni, il mondo dei maker è esploso, diventando popolare in tutto il mondo. Sono circa 1.400 oggi gli spazi attivi (FabLab e Makerspace) in cui i maker svolgono la loro attività, 14 volte di più che nel 2006. In Europa se ne contano 556, in Nord America 483.
Chiamati anche hackerspace, fablab o innovation labs, si tratta di spazi adatti alla condivisione di idee e strumenti di lavoro, in cui accanto ai workshop ci sono librerie, sale riunioni, momenti di formazioni.
Circa la metà degli americani adulti si definisce maker. “Cresce la consapevolezza di quanto sia ampio il mondo del “fare” e di quanto possa essere inclusivo” spiega Steve Davee, direttore della formazione allo spazio no profit Maker Ed. “Anche se i makerspace, in forme diverse, esistono già da diverso tempo. Si chiamavano falegnamerie, laboratori, negozi di prototipi, ecc”.
Negli Stati Uniti ci sono più di 400 luoghi per fare e disfare, ma gli Stati in cui c’è più fermento sono la California, New York, la Florida, il Texas e il Michigan. Basti pensare che in North Dakota e in Wyoming ci sono più di 5 spazi per milione di residenti.
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