Il GDPR è stato solo il primo passo, ora arriverà l’ eprivacy (ePR), ecco cos’è e cosa comportano le nuove norme in discussione alla UE. Eliminare tutto lo “spam” dalle aziende che si conformano al regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE potrebbe averti stancato durante il fine settimana. Riposati, perché potrebbe essere stato solo il primo round.
L’ eprivacy spiegata in grafica
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Da quando il GDPR è stato adottato, compreso il lungo periodo di grazia per consentire la conformità delle aziende, i regolatori dell’UE hanno formulato regole aggiuntive per colmare le lacune riscontrate nella prima serie di regole.
Il GDPR ha creato nuove regole per garantire la trasparenza sull’uso dei dati personali, la capacità delle persone di limitare il modo in cui le loro informazioni vengono utilizzate e rigide sanzioni per le aziende che non rispettano tali regole. Ma nel gennaio 2017 la Commissione europea ha proposto quello che si chiama il “Regolamento sulla privacy e sulle comunicazioni elettroniche” o che è più generalmente noto come la proposta “eprivacy”.
L’obiettivo generale è quello di prendere le regole esistenti che regolano i servizi di telecomunicazione tradizionali, come le telefonate su rete fissa, e di estenderle a servizi di comunicazione più recenti come Skype, WhatsApp, Facebook Messenger, Gmail, iMessage e Viber. Le regole proposte riguardano tutte le comunicazioni elettroniche, inclusa “l’integrità delle informazioni sul proprio dispositivo” e specificano il diritto alla privacy per tutte queste comunicazioni. La proposta afferma inoltre che le app mobile o i servizi internet in esecuzione su dispositivi come gli smartphone non possono “intercettare, registrare, ascoltare o inserirsi nelle comunicazioni” in nessun modo per utilizzare tali dati, anche se anonimi.
Come stabilisce la proposta di regolamentazione dell’UE, “per garantire che le comunicazioni elettroniche degli europei siano riservate indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, le norme proposte si applicheranno anche ai servizi di messaggistica vocale e Internet basati su internet”.
Le norme sono attualmente all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio, quindi non c’è alcuna garanzia che abbiano mai effetto, tuttavia, con un forte impulso politico su temi come la privacy in Europa e un altrettanto forte desiderio di uniformare il campo di gioco tra aziende tecnologiche e consumatori, i difensori della privacy sono ottimisti sul fatto che tali regole potrebbero essere adottate a breve.
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