Il 2020 si conclude con una buona notizia nel campo della produzione di energia: il 38% della produzione proviene da fonti rinnovabili. Al secondo posto i combustibili fossili ed al terzo il nucleare.
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La pandemia da Covid-19 sembra aver portato con sé una buona notizia nel campo dell’utilizzo delle fonti di produzione di energia, ma in che modo? Secondo un recente rapporto, pubblicato da Ember e Agora Energiewende, le energie rinnovabili nel 2020 hanno alimentato il 38% dell’elettricità prodotta nell’Unione Europea mentre i combustibili fossili sono finalmente scesi in seconda posizione, anche se con poco scarto, con un utilizzo del 37%. Il restante 25% proviene dall’energia nucleare.
Sicuramente questo risultato deriva dall’applicazione delle nuove regole fissate dall’UE, che si prefigge l’obiettivo di dimezzare il consumo di anidride carbonica entro il 2030 ed eliminarlo completamente entro il 2050. Ma per quale motivo le energie rinnovabili in Europa ora occupano il primo posto? Secondo il rapporto citato prima, circa la metà del calo della produzione di carbone è dovuta alla maggiore disponibilità di energie eolica e solare. Il resto invece è dovuto ad un aumento del gas naturale e ad un calo della richiesta di elettricità durante la pandemia da Covid-19.
Se l’Unione Europea ha raggiunto questo risultato nel 2020, ci sono alcuni Paesi virtuosi che hanno raggiunto questo traguardo prima degli altri: le energie rinnovabili sono al primo posto in Germania e Spagna dal 2019, così come per il Regno Unito (che però non fa più parte dell’UE dal 2020): per l’Italia invece questo succede già dal 2018. Va segnalato anche che Svezia e Germania, nel frattempo, hanno chiuso in via definitiva i loro reattori nucleari lo scorso anno contribuendo a registrare quindi un calo generale del nucleare in Europa del 10%.
“Che le energie rinnovabili in Europa superino quelle fossili è un traguardo importante nella transizione verso l’uso di energia pulita. Tuttavia, non bisogna esserne troppo soddisfatti”, ha dichiarato in una nota Patrick Graichen, direttore di Agora Energiewende. “La ripresa dei programmi post-pandemia deve andare di pari passo con un’azione accelerata per la difesa del clima”. Secondo Graichen l’Europa dovrà raddoppiare la velocità di espansione dell’uso delle energie rinnovabili per riuscire a raggiungere gli obiettivi UE. Sono dello stesso avviso gli scienziati delle Nazioni Unite: tutto ciò sarà necessario per mantenere il cambiamento climatico, inarrestabile, ad un livello relativamente gestibile. Un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili nel mondo è infatti una ottima notizia per la salute del pianeta: tuttavia sostenibilità ambientale e energie rinnovabili nel futuro dovranno continuare a camminare fianco a fianco, ed un maggior utilizzo potrà evitare ulteriori disastri causati dai cambiamenti climatici.
Sono diversi anni che si parla di energie rinnovabili nel mondo ma, anche se questo argomento sembra familiare, è bene approfondire per scoprire in che modo l’Europa e tutti noi possiamo orientare le nostre scelte verso una maggiore diffusione di questi metodi di produzione elettrica alternativa.
Una delle energie rinnovabili più diffuse in Italia è l’energia solare, che viene trasformata in elettricità attraverso impianti fotovoltaici o solari, composti da diversi pannelli che sfruttano l’irradiazione del sole per produrre anche calore. L’energia eolica invece sfrutta la forza del vento, che genera energia meccanica la quale viene poi trasformata in energia elettrica. Lo strumento più vantaggioso per convogliare la forza del vento è quello delle pale eoliche, posizionate in ampi spazi aperti caratterizzati da forti raffiche di vento. Anche l’energia geotermica, ovvero il calore ed il vapore che provengono dal sottosuolo, genera energia meccanica che viene trasformata in elettricità: in questi casi il flusso energetico viene canalizzato all’interno di una turbina. Si parla di flusso energetico anche quando la forza di gravità incontra l’acqua: in questo caso l’energia generata è quella idroelettrica. Infine va citata l’energia ricavata dalle biomasse: in questo caso le fonti non sono rinnovabili in maniera autonoma, poiché parliamo degli scarti prodotti dall’uomo, ma sono comunque fonti presenti in natura in maniera pressoché illimitata.
Le maggiori fonti di energia rinnovabile in Europa nel 2020 sono state sicuramente quella eolica e quella solare: insieme hanno visto un incremento del 10% in questo ultimo anno; purtroppo invece la crescita dell’energia idroelettrica è rimasta pressoché uguale a zero.
Come già detto il risultato è comunque positivo: l’elettricità in Europa nel 2020 è stata più “pulita” del 29% rispetto a cinque anni fa. Nel 2015 ogni Kw/h di elettricità utilizzata ha prodotto circa 317 grammi di anidride carbonica: nell’ultimo anno quella stessa quantità di elettricità ha creato solo circa 226 grammi di CO2.
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