Impossibilità totale di chiamare o ricevere telefonate, mandare messaggi o navigare in internet, per ore. In termine tecnico un down delle linee telefoniche. Ultimamente le cronache hanno registrato diversi episodi di questo tipo. Episodi che hanno decretato un effetto collaterale importante. Ovvero, mediamente, nei 7 giorni successivi al manifestarsi del blocco delle linee, il numero di utenti che cambiano operatore di telefonia mobile aumenta fino al 29%. A rivelarlo è un’indagine condotta da Facile.it su un campione di oltre 35mila richieste di nuove SIM completate sul proprio sito durante i periodi successivi ai black out degli operatori.
L’indagine condotta da uno dei comparatori più importanti del web, porta sotto i riflettori anche un’altra questione. Qual è il costo delle ore di lavoro perse in caso di down delle linee telefoniche? Sebbene sia difficile fare calcoli precisi, anche solo prendendo in considerazione il salario orario medio netto di un dipendente italiano (circa 12 euro) e moltiplicandolo per i milioni di persone che, a causa del disservizio prolungato, non possono lavorare, è evidente come ogni ora di down possa trasformarsi in un potenziale danno economico pari a decine di milioni di euro.
Se la fetta di clienti che cambiano entro sette giorni dal down cresce del 29%, è ancora maggiore l’aumento di chi raccoglie informazioni per trovare un nuovo operatore; secondo l’analisi di Facile.it si arriva a picchi del 35%. I disservizi sono una delle motivazioni principali di attrito tra operatori e clienti tanto che già nel 2020, in base ad un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per conto di Facile.it, erano oltre 80.000 gli italiani che indicavano esplicitamente i disservizi come discriminante nella decisione di cambiare operatore.
Quali sono i diritti dei consumatori in caso di malfunzionamento del servizio? L’allegato A alla delibera Agcom n. 347/18/CONS prevede un indennizzo di 6 euro al giorno in caso di completa interruzione del servizio per motivi tecnici imputabili all’operatore; se invece si è di fronte ad una irregolarità o discontinuità nell’erogazione del servizio che non comporta la completa interruzione, il rimborso spettante è pari a euro 3 per ogni giorno di malfunzionamento.
Per chiedere l’indennizzo il cliente deve presentare reclamo alla compagnia telefonica tramite i canali ufficiali dell’azienda indicati nella carta dei servizi; in caso di rigetto del reclamo o di mancata risposta, il consumatore può utilizzare gli strumenti messi a disposizione da Agcom per far valere i propri diritti.
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