La Commissione europea ha recentemente rivelato la lista delle piattaforme che, a causa delle loro dimensioni, saranno soggette a regole più rigide nell’ambito del Digital Markets Act. Sei colossi del settore tecnologico sono stati individuati: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (Tiktok), Meta (Facebook) e Microsoft. Atuando in otto settori diversi con un totale di 22 piattaforme, queste aziende sono chiamate a garantire un maggiore accesso al mercato.
Tra le regole stabilite dalla Commissione europea, le sei aziende dovranno consentire alle aziende terze di operare con loro, senza privilegiare i propri servizi a discapito di quelli offerti dalla concorrenza. Inoltre, avranno sei mesi per adeguarsi alle nuove norme.
Questa decisione, commentata dal commissario al mercato interno Thierry Breton, è stata descritta come un passo in avanti per offrire più scelta ai consumatori, creare nuove opportunità per le piccole società innovative e mettere in discussione il potere economico delle più grandi imprese tecnologiche.
Seguendo questo annuncio, la Commissione europea ha aperto specifiche indagini su Microsoft e Apple, poiché entrambe ritengono di non rispettare i criteri considerati nella definizione dei “gatekeeper” del mercato. Nonostante ciò, Alphabet, Microsoft e Samsung sono stati già individuati come non conformi ai criteri relativi ai servizi di posta elettronica e ai programmi di navigazione su Internet.
L’Unione europea si distingue come la prima giurisdizione al mondo che tenta di controllare ampiamente lo sviluppo di Internet attraverso il Digital Markets Act. Con questa mossa, l’Europa cerca di stabilire le regole del gioco in anticipo, garantendo che i mercati digitali siano equi e aperti a tutti.
Indice dei contenuti
La legge sui mercati digitali (Digital Markets ACT o DMA) è la legge dell’UE volta a rendere i mercati del settore digitale più equi.
La legge sui mercati digitali (DMA) stabilisce una serie di criteri oggettivi chiaramente definiti per identificare i “gatekeeper”. I gatekeeper sono grandi piattaforme digitali che forniscono i cosiddetti servizi di piattaforma di base, come ad esempio motori di ricerca online, app store, servizi di messaggistica. I gatekeeper dovranno rispettare gli obblighi e i divieti elencati nella DMA.
Sono prese in considerazione le imprese che:
• detengono una posizione economica forte, hanno un impatto significativo sul mercato interno e operano in più paesi dell’UE
• occupano una forte posizione di intermediazione, nel senso che collegano un’ampia base di utenti a un gran numero di imprese
• detengono (o stanno per detenere) una posizione solida e duratura sul mercato, vale a dire stabile nel tempo. L’impresa deve cioè aver risposto ai due criteri di cui sopra in ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari.
Le nuove norme stabiliscono degli obblighi e dei divieti che queste piattaforme dovranno rispettare nelle loro attività quotidiane.
Quelli che vengono definiti Gatekeepr, ovvero le grandi società digitali in base al DMA devono:
In base al DMA le grandi società del digitale non possono:
Ammende
fino al 10% del fatturato mondiale totale annuo dell’impresa, o fino al 20% in caso di violazioni ripetute.
Penalità di mora
fino al 5% del fatturato medio giornaliero.
Misure correttive
In caso di violazioni sistematiche degli obblighi, alle piattaforme possono essere imposte ulteriori misure correttive a seguito di un’indagine di mercato. Tali misure correttive dovranno essere proporzionate al reato commesso. Se necessario e come opzione di ultima istanza, possono essere imposte misure correttive di carattere non finanziario, tra cui rimedi comportamentali e strutturali, quali l’obbligo di vendere un’attività o parti di essa.
• Modalità semplici e chiare per segnalare contenuti, beni o servizi illegali su piattaforme online
• Doveri di diligenza per le piattaforme e obblighi più rigorosi per le piattaforme di grandi dimensioni, dove si verificano i danni più gravi
• Le autorità competenti saranno meglio attrezzate per proteggere i cittadini grazie alla supervisione delle piattaforme e all’applicazione armonizzata delle norme in tutta l’Unione
Migliore protezione dei consumatori
Oggi i diritti fondamentali dei cittadini europei non sono adeguatamente tutelati online. Le piattaforme possono, ad esempio, decidere di cancellare i contenuti degli utenti senza informare l’utente o prevedere la possibilità di ricorso. Ciò ha forti implicazioni per la libertà di espressione degli utenti.
• Misure per contrastare merci, servizi o contenuti illegali online, come un meccanismo che permette agli utenti di segnalare tali contenuti e consente alle piattaforme di collaborare con “segnalatori attendibili”.
• Nuovi obblighi in materia di tracciabilità degli utenti commerciali nei mercati online, per contribuire a identificare i venditori di merci illegali.
• Garanzie efficaci per gli utenti, tra cui la possibilità di contestare le decisioni prese dalle piattaforme in merito alla moderazione dei contenuti.
• Misure in materia di trasparenza di ampia portata per le piattaforme online, anche rispetto agli algoritmi utilizzati per i suggerimenti.
• Obbligo per le piattaforme di dimensioni molto grandi che raggiungono oltre il 10% della popolazione dell’UE di prevenire gli abusi dei loro sistemi adottando misure basate sul rischio e attraverso audit indipendenti dei loro sistemi di gestione dei rischi.
• Obbligo di fornire ai ricercatori l’accesso ai dati delle piattaforme principali, per esaminarne il funzionamento.
• Appositi codici di condotta e norme tecniche aiuteranno le piattaforme e gli altri attori a conformarsi alle nuove norme. Altri codici rafforzeranno le misure adottate allo scopo di garantire l’accessibilità delle piattaforme per le persone con disabilità o sosterranno ulteriori misure in materia di pubblicità.
• Tutti gli intermediari online che offrono i loro servizi nel mercato unico, con sede o meno nell’UE, dovranno rispettare le nuove norme.
• Creazione di una struttura di vigilanza adeguata alla complessità dello spazio online: gli Stati membri svolgeranno il ruolo principale, sostenuti da un nuovo comitato europeo per i servizi digitali; per le piattaforme di grandissime dimensioni, la Commissione interverrà per garantire la vigilanza e l’applicazione delle norme.
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