Spesso sentiamo parlare del dark web come qualcosa di collegato a complotti terroristici, affari di droga e vendite di coltelli e pornografia infantile, ma, oltre a questo, può risultare difficile capire il dark web cos’è e come funziona in realtà.
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Per un solo momento immagina che l’interezza del web sia come una foresta, una vasta distesa di verde lussureggiante a perdita d’occhio e che in questa foresta ci siano dei sentieri battuti ben chiari per andare da un punto A a un punto B, pensa a questi sentieri come ai principali motori di ricerca, ad esempio Google, che ti permettono, come utente, di vedere la strada dagli alberi ed essere connesso, ma, lontano da questi percorsi conosciuti, gli alberi e le foglie ti bloccano la visuale.
Oltre ai sentieri è quasi impossibile trovare qualcosa, almeno che tu non sappia già cosa stai cercando, quindi è una sorta di caccia al tesoro, perché, di fatto, l’unico modo per trovare qualcosa in questa vasta foresta è sapere già dove cercare perché qualcuno ci ha detto dove, e questo è il meccanismo con cui funziona il dark web, che è, sostanzialmente, il nome che viene dato a tutte le cose nascoste su Internet.
Proprio come in una foresta, il dark web nasconde le cose piuttosto bene, nasconde azioni e nasconde anche identità. Il dark web, inoltre, evita che le identità siano note, cosa venga fatto e dove e non sorprende quindi che venga utilizzato spesso per attività illegali difficili da controllare per le forze dell’ordine.
Le tecnologie del dark web sono costruite in maniera solida, senza punti centrali di debolezza, rendendo difficile l’infiltrazione da parte delle autorità e un altro problema per le forze dell’ordine è che il dark web, come molte cose d’altronde, può essere utilizzato per cose buone, come per cose maligne.
Quindi, allo stesso modo di come i criminali lo utilizzano a fini malevoli, viene utilizzato anche da individui innocenti e gruppi che combattono l’oppressione o che denunciano accaduti e scambiano informazioni in maniera anonima. Infatti Tor, il “programma gratuito e la rete aperta che aiuta a difendersi contro l’analisi del traffico”, parte cruciale anche del dark web, è stato finanziato da una serie di governi occidentali, inclusi gli Stati Uniti.
Un servizio come Tor è globale, senza dislocazione fisica precisa e mantenuto da nessuna precisa entità commerciale, cosa tipica per queste tecnologie.
Teoricamente, l’unico modo per intercettare comunicazioni inviate tramite qualcosa come Tor è installare una backdoor nell’applicazione che usano tutti per permettere a qualcuno di superare il sistema di protezione dell’applicazione.
In ogni modo, l’utilizzo di una backdoor potrebbe anche permettere ai governi, anche quelli più oppressivi, di intercettare le comunicazioni e le recenti intrusioni informatiche hanno chiaramente dimostrato che qualsiasi backdoor o debolezza può essere intercettata e sfruttata da hacker per rubare informazioni personali, foto e dati.
La sfiducia generale pubblica ha spinto molte grandi compagnie a tirarsi indietro quando si parla di accedere ai dispositivi degli utenti: abbiamo, ad esempio, visto la Microsoft confrontarsi con il governo americano in merito all’accesso alle email e la Apple contro la FBI, quanto è stato richiesto di sbloccare il telefono di un noto terrorista, eppure alcune delle più grandi compagnie hanno raccolto dati sull’utilizzo per i propri processi interni.
Ovviamente tutto questo non rappresenta nulla di nuovo e i criminali hanno sempre trovato il modo di comunicare anche sotto i riflettori. I telefoni cellulari sono da sempre utilizzati dalle gang criminali per organizzarsi e, come società intera, siamo ormai abituati a leggi che permettono alla polizia di intercettare i telefoni e catturare i criminali.
Sfortunatamente infiltrarsi nel dark web non è tanto facile, quanto inserirsi in una conversazione telefonica, o un network telefonico, perché il dark web non è come un sistema telefonico, che è gestito da un piccolo gruppo di compagnie, cosa che rende l’intercettazione più facile.
Anche se intercettare il dark web fosse una cosa facile, sarebbe comunque moralmente opinabile e le vicende rese note grazie alle rivelazioni di Snowden lasciano intendere che le persone non siano particolarmente a loro agio con la sorveglianza di massa.
Com’è noto, Facebook ha abilitato la protezione crittografica su WhatsApp per proteggere le comunicazioni degli utenti da occhi indiscreti, ma mantenendo la possibilità di vedere i dati nella app stessa.
Al momento è chiaro che la strada sia ancora lunga, quando si discute dell’opportunità o meno di governi di sorvegliare le comunicazioni online e offline e fino al momento in cui un decisione consensuale sarà presa, dobbiamo vivere con la coscienza che il dark web che per alcuni è un modo per combattere per la libertà, per altri è un paradiso criminale.
Dark Web cos’è e cosa ci si trova
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