Da disoccupati a programmatori: la scuola gratuita che insegna a programmare

Da disoccupati a programmatori, grazie ad una scuola che consente a chi non ha o ha perso il lavoro di trovarne uno nuovo e ben pagato nel mondo della tecnologia grazie alla programmazione, si chiama Pursuit, è gratuita,  ed è un esempio di come il software può dare nuove possibilità e creare nuovi posti di lavoro.

Da disoccupati a programmatori

L’arrivo della tecnologia moderna, a partire dalla diffusione capillare del computer, ha cambiato in maniera netta il mondo del lavoro. I posti nelle fabbriche e i lavori manuali sono diminuiti notevolmente, a scapito di mestieri pensati per essere svolti su dispositivi elettronici e simili.

Questo cambiamento ha travolto milioni di persone che da un giorno all’altro hanno perso il lavoro e non sono state in grado di trovare un altro impiego, soprattutto nel sempre più richiesto mondo della tecnologia. Pursuit, una scuola americana con sede a New York, sta facendo da apripista per dare una nuova chance a questo tipo di lavoratori, insegnando loro competenze moderne, come il lavoro da programmatori, webmaster e sviluppatori.

La scuola per programmatori

Il programma, portato avanti da un’associazione non profit, è nato con il nome C4Q, Coalition for Queens. Proprio in uno dei quartieri più poveri di New York, il Queens appunto, l’organizzazione ha voluto lanciare il proprio progetto, rivolto all’alto numero di disoccupati che abitano in quella zona. Dopo che in quattro anni ha trasformato centinaia di senza lavoro in programmatori, l’associazione ha ora cambiato nome in Pursuit, mirando a un’espansione in tutti gli Usa dopo l’iniziale successo nella Grande Mela.

I corsi durano in media dieci mesi e prevedono poi un aiuto nella ricerca di un impiego; sono gratuiti per la maggior parte degli iscritti e inoltre esistono numerose borse di studio per i disoccupati o alunni con reddito minimo. Dal 2011, i programmatori formati da Pursuit hanno iniziato a lavorare in aziende tech del calibro di Pinterest, Kickstarter, LinkedIn e JPMorgan Chase, alzando lo stipendio medio dei nuovi programmatori da diciottomila dollari all’anno a ottantacinquemila.

La scuola per programmatori finanziata da Google

Parte del successo di Pursuit, e delle storie private di molti ex alunni, è merito della “Google and Robin Hood Foundation” che ha donato alla scuola quasi due milioni di dollari per aiutare la formazione dei nuovi programmatori. “Attraverso il nostro programma intensivo aiutiamo adulti bisognosi e con potenziale a ottenere i loro primi posti di lavoro nel settore tecnologico, ad avanzare nelle loro carriere e a diventare la prossima generazione di leader nel campo tech – ha detto il Ceo dell’azienda Jukay Hsu – questa industria ha creato ricchezza e posti di lavoro, ma queste opportunità non hanno raggiunto tutti, quindi abbiamo deciso di offrire alle persone di talento l’opportunità che meritano”.

Le aziende sponsorizzano i futuri programmatori

L’organizzazione di Hsu ha anche sviluppato il modello di finanziamento Pursuit Bond che consente alle aziende tech che cercano personale di investire denaro nella formazione degli alunni e dare agli studenti a basso reddito una formazione senza costi iniziali. Una volta che gli studenti si sono laureati, ripagano gli investimenti con una parte dei loro primi stipendi.

“Crediamo che un ragazzo che ha abbandonato la scuola e che lavora come meccanico possa diventare un programmatore in una startup. Crediamo che una mamma single che lavora come magazziniere per un’azienda tecnologica possa imparare a programmare la sera e poi essere riassunta nella stessa compagnia ma come ingegnere. Crediamo che un immigrato egiziano cresciuto in un alloggio pubblico possa raccogliere milioni in finanziamenti per lanciare la sua società tecnologica” conclude Hsu, specificando poi che ognuno degli esempi fatti è successo veramente con gli studenti di Pursuit.

di Andrea Indiano

 

https://www.digitalic.it/computer/software/20-linguaggi-di-programmazione-2017


Da disoccupati a programmatori: la scuola gratuita che insegna a programmare - Ultima modifica: 2019-02-15T07:05:50+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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