La convention Var Group ha voluto guardare al presente, in un momento con diverse crisi in corso.
“Oggi la cosa più difficile da fare è capire il presente – ha detto Francesca Moriani, amministratore delegato di Var Group- sapere dove ci troviamo, cosa accade, solo questo permette di costruire il futuro”.
Il titolo dell’evento era infatti “Shape the present, build the future” e sulla consapevolezza della tecnologia e della società si è incentrata tutta la convention.
“Siamo impauriti dal domani – ha sottolineato Francesca Moriani – ma anche affascinati dall’evoluzione digitale e dalle nuove potenzialità che le nostre aziende hanno a disposizione. Non è solo l’intelligenza artificiale. Ci troviamo al centro di una rivoluzione potente di cui siamo autori e attori allo stesso tempo. Una rivoluzione che non potrà dispiegarsi se le aziende rimangano identiche nell’organizzazione. Ancora oggi vengono replicate le strutture organizzative degli anni 50, ma la tecnologia potrà portare grandi innovazioni solo se anche le società si adattano”.
Giovanni Moriani, presidente di Var Group ha sottolineato “come l’Ai possa essere il grand nuovo cambiamento nelle PMI, portando una logica consumer all’interno delle imprese e rendendo l’innovazione più semplice e sarà il grande cambiamento dopo la meccanizzazione”.
L’intelligenza artificiale è stata, di fatto, la grande protagonista della Convention di Var Group in ogni aspetto, dall’arte del concorso VDA dedicato agli artisti digitali, era presente nell’hackathon a cui hanno partecipato 50 tra ragazze e ragazzi.
Uno degli interventi più apprezzati è stato quello di Massimo Mercati, Amministratore Delegato Aboca, che ha detto una delle verità di solito taciute sulla tecnologia “L’Ai indubbiamente accelera quello che un’azienda o un intero paese o che tutto il mondo può fare, ma quello che conta non tanto la velocità, ma direzione in cui si va, se non cambiamo tragitto l’I ci aiuterà semplicemente a schiantarci prima”.
Alessandro Curioni, IBM Fellow, Vice President, Europe & Africa and Director, IBM Research – Zurich IBM ha spiegato i motivi per cui l’Ai è diventata oggi rivoluzionaria, si tratta in pratica di una questione di convenienza, prima occorrevano molto tempo e molte risorse per istruirla e poteva poi essere utilizzata solo in ambiti verticali, ma con il sopraggiungere l’intelligenza artificiale generativa, tutto questo è cambiato perché ora è in grado di svolgere molti compiti e il suo utilizzo è divenatto molto più semplice e tante barriere sono cadute
L’evento è stato presentato da Max Giusti che ha portato un grande coinvolgimento.
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