Paola Castellacci, Ceo di Var Group Digiatal al Connext 2019 ha presentato Adiacent, la nuova realtà Var Group
A Connext 2019 si è potuto ritagliarsi un momento in tranquillità, come quando si degusta un buon calice di vino o si assapora il pane appena sfornato, per fare il punto su quanto si è realizzato, con lo sguardo rivolto verso il business del futuro. In veste di main sponsor all’edizione fiorentina di Connext 2019, – l’incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria organizzato per agevolare le relazioni tra le imprese nonché la condivisione di informazioni su tematiche di sviluppo aziendale e attualità – nella cornice di Fortezza Da Basso, Var Group è stata presente sia con un’area dedicata all’innovazione sia con il workshop “Digital tasting: assaggi d’innovazione da imprenditori che fanno del digitale il loro pane quotidiano”.
Paola Castellacci, Ceo di Var Group Digital al Connext 2019 ha presentato Adiacent, la nuova realtà Var Group. Credits: Matteo Papini
Una serie di interventi molto dinamici – sul palco si sono succedute testimonianze di imprenditori e manager, qui in qualità di relatori, protagonisti di esperienze rilevanti di evoluzione in azienda – che il moderatore dell’evento Francesco Marino, Direttore responsabile Digitalic, ha presentato al pari di “calici” in un ideale percorso di degustazione. Speech fluidi e corposi, volendo restare in argomento, introdotti da Fabrizio Monsani, presidente di Confindustria Firenze. “Il digitale rappresenta una nuova lingua, che va appresa. Le aziende italiane non devono mostrare diffidenza ma mostrare apertura e curiosità, poiché è tangibile la voglia di fare impresa”.
Quindi l’intervento di Paola Castellacci, CEO Var Group Digital, che riprendendo il titolo del workshop ha precisato: “Gli assaggi d’innovazione che vogliamo narrare sono dal punto di vista delle imprese. Stiamo parlando di risultati concreti di alcune aziende che fanno da testimonianza”. Quindi Castellacci rimarca il punto di vista di Var Group nei confronti della tecnologia. “Nessun approccio tecnocratico: essere invisibile, ovvero in grado di celare le complessità, ed essere integrata all’interno di una strategia aziendale. La tecnologia deve rispondere a questi requisiti. Il modello che perseguiamo? È guidato dalla experience tra aziende e target di riferimento”.
E qui entra in gioco Adiacent, business unit firmata Var Group basata su tre anime – marketing, creatività, tecnologia – che convivono e si contaminano in ogni progetto digitale per offrire soluzioni e risultati misurabili mediante un approccio orientato al business. Adiacent, che in occasione di Connext Firenze riceve il suo battesimo di pubblico, intende lavorare sull’esperienza utente. Dunque, essere accanto al cliente e ai partner, sviluppando business e progetti all’unisono, partendo sempre dall’analisi dei dati e dei mercati. Rivolti sempre al futuro (“creative intelligence and technology acumen, a sottolineare una visione che si fa spazio verso nuovi orizzonti”, è il messaggio veicolato).
Tra i clienti che hanno condiviso con Var Group il palco di Connext 2019 aziende dalla forte vocazione all’innovazione e alla qualità come Patrizia Pepe (marchio fiorentino di Tessilform Spa, conosciuto a livello mondiale nell’ambito del fashion), Snaitech (nata dall’integrazione di Cogetech in Snai Spa, è tra i principali operatori in Italia nel settore del gaming e del betting), Mondo Convenienza (specializzata nella grande distribuzione organizzata di mobili e complementi d’arredo ad un costo competitivo e accessibile), Leone (leader nella fabbricazione di prodotti per ortodonzia e implantologia, esporta in oltre cento paesi del mondo) ed Easytech (realtà imprenditoriale che da oltre vent’anni progetta e produce dispositivi per la riabilitazione ortopedica).
Quindi spazio a startup come Superresolution, che concentra il suo lavoro sulla visualizzazione e la renderizzazione real time fotorealistica di contenuti digitali: dalla realtà virtuale immersiva alla realtà aumentata alle produzioni video. Testimonianze di imprenditori che hanno reso concreta la rivoluzione digitale. E ancora, il punto di vista di IBM sull’intelligenza artificiale – veicolato dal sistema cognitivo IBM Watson, piattaforma in grado di rispondere a domande espresse in un linguaggio naturale – e su come può essere applicata alle imprese. Nel dettaglio Raffaele De Lucia, Manager of Cloud Acceleration IBM, ha parlato di “aziende cognitive in grado di fare leva su automazione, blockchain, intelligenza artificiale. Aziende che possono ricorrere al loro patrimonio per innovare dall’interno verso l’esterno grazie a queste tecnologie”.
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