In azienda i discorsi più concreti si fanno (molte volte) durante le pause, alla macchinetta del caffè. Si parla di lavoro, di marketing, di occasioni e di business senza formalità, come in questa rubrica. Grazie a due marketing manager.
Oggi innovare non significa più semplicemente ideare un nuovo prodotto,
immetterlo sul mercato e focalizzarsi sulla comunicazione e il lancio della
novità. Innovare significa saper leggere la realtà alla luce di esigenze in
continuo cambiamento, di tempi sempre più rapidi e di richieste
d’interazione sempre più complesse.
Innovare signifi ca saper adattare un’idea creativa a un processo di
business, per generare effi ienza e nuovo profitto, realizzare nuovo
valore ed essere in grado di seguire l’evoluzione del mercato. Il mondo
che ci circonda evolve rapidamente e l’innovazione consente di
seguirne il percorso di crescita, con un circolo virtuoso che stimola la
differenziazione e la competizione.
Solo le aziende che sanno trasformare e reinterpretare il modello di
business, per indirizzare il proprio target di clienti e prospect,
sapranno sopravvivere e avere successo. Basti pensare al
percorso di cambiamento intrapreso da realtà delle
telecomunicazioni o del mondo finanziario e l’evoluzione verso
nuovi modelli e livelli di servizio, che hanno portato alla nascita di
inediti service provider e di realtà aziendali sempre più flessibili e
attente alle richieste degli stakeholder.
Inoltre, l’aumento del volume delle informazioni gestite da privati
e aziende rende ancora più strategica la gestione intelligente
dei dati, la raccolta e l’analisi accurata, con l’obiettivo di
trasformarli in nuovo valore per il business (e parliamo
proprio dei Big Data, dopo la virtualizzazione, il cloud e la
sicurezza del cloud che hanno animato le discussioni
tecnologiche degli ultimi anni).
L’IT gioca un ruolo fondamentale in questo percorso
evolutivo. E chi ne fa parte deve saper interpretare
correttamente questo cambiamento. L’impegno e
l’attenzione verso la trasformazione dell’IT riguardano
anche la nascita di nuovi ruoli e modi di interpretare il
lavoro, di nuove competenze e capacità, ma anche di un
nuovo accreditamento dell’IT manager nel percorso
decisionale in azienda, che diventa un importante
nucleo di infl uenza o decision maker (e non più
semplicemente un centro di costo), con un forte
impatto nelle decisioni aziendali e di business.
.
Negli ultimi 10 anni il mondo dell’informatica si è evoluto rapidamente e
l’interazione tra l’uomo e la macchina ha dato vita a reti, architetture, sistemi
di comunicazione e servizi sempre più complessi. Per questo oggi è
fondamentale conoscere le strutture informatiche che fanno parte della
nostra quotidianità, oltre a tutti i mutamenti sociali che questa evoluzione ha
portato con sé. Ad esempio, ve li ricordate i “nerd”? Così eravamo definiti
“noi dell’IT” non più di 10 anni fa: tecnologici, secchioni e un po’ sfigati.
Bene: oggi, tra i molti problemi che ci rovinano il sonno, troviamo
indubbiamente domande fondamentali come “è vero che Sean Connery è
più bello da vecchio?” E l’immancabile questione “che differenza c’è tra
nerd e geek?”. Sono due parole per definire gli appassionati di nuove
tecnologie, videogiochi, Internet, smartphone… Una non bastava?
Proviamo a fare chiarezza. Partiamo dai nerd. Sono persone affascinate
dalla conoscenza, soprattutto nell’ambito dell’informatica, della scienza
e della matematica, tendenzialmente solitarie e probabilmente un po’
sociopatiche. E allora i geek? Sarebbero la versione “potabile” dei
nerd? In un certo senso: i geek sono più sensibili alle mode
tecnologiche e ai nuovi media, qualche volta hacker e comunque
parecchio più socievoli. Sono perennemente informati su tutto,
frequentano siti Web autorevoli e impiegano gran parte del loro
tempo a fiutare le ultime frontiere tecnologiche, culturali e virali che
la Rete mette a disposizione. È così che un geek può anche
diventare famoso, un vero e proprio opinion leader in salsa
hi-tech. Non vi siete riconosciuti in questa definizione? Beh, devo
dirvelo: io sì. Nerd e geek, in realtà, oggi non hanno più un
valore negativo: la conoscenza è qualcosa che deve affascinarci.
Sempre e comunque. Siamo uomini e donne dell’IT, ci facciamo
domande sempre più sofisticate e cerchiamo risposte. Ecco
perché termini come nerd e geek sono perfettamente
integrati nel lessico diffuso, sono oggetto di blog, fumetti, libri
e serie tv. Ma non solo: possono essere la generazione che
addirittura porterà l’Europa fuori dalla crisi. L’IT è uno
strumento formidabile per uscire dalle difficoltà degli ultimi
anni: sono state e devono continuare ad essere proprio le
tecnologie digitali a dare quella spinta in più al Paese.
E l’esercito che darà questa spinta è quello dei nerd, o dei
geek se preferite, cioè quelle persone che all’interno delle
aziende portano le grandi novità. Novità, ma in che
settore? Il cloud computing, il mobile, l’E-Gov e l’Open
Data e infine i social media. Insomma, siamo
oltre La rivincita dei nerds . Siamo geek.
E meno male.
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