In azienda i discorsi più concreti si fanno (molte volte) durante le pause, alla macchinetta del caffè. Si parla di lavoro, di marketing, di occasioni e di business senza formalità, come in questa rubrica. Grazie a due marketing manager.
Il termine “lead” è molto diffuso tra i vendor, ma anche il canale si è
abituato a questo concetto e ormai piace a tutti farne uso. Forse perché
noi spesso vincoliamo l’erogazione dei fondi di co-marketing – di cui
abbiamo fatto lunghe chiacchiere nel nostro precedente coffee break –
proprio alla generazione di nuovi lead, o semplicemente perché la
cultura della “lead generation” ha ormai raggiunto un buon livello di
maturità. E poi, perché è importante essere proattivi nella generazione
di nuove opportunità, se si vuole continuare a differenziarsi dalla
competition! Ai più attenti (e cattedratici) piace distinguere tra azioni
di “demand generation” (mirate a stimolare l’attenzione, o meglio la
domanda, verso la value proposition inclusa nell’offerta) e azioni di
“lead generation”. Queste ultime hanno l’obiettivo di scandagliare
attentamente clienti e prospect alla ricerca di specifi che
opportunità di business correlate al messaggio declinato nella
proposta commerciale. Le lead devono essere qualifi cate in
termini di esigenze, tempistiche di realizzazione, budget allocato
per il progetto e potere decisionale del contatto.
Queste quattro informazioni consentono di classifi carle su una
scala di priorità e di indirizzarle con la giusta attenzione,
distinguendo tra le più semplici richieste di approfondimento e
le più urgenti esigenze progettuali. L’importante è non
sottovalutare l’attenzione con cui tutte queste azioni devono
essere pianifi cate. Bisogna correlare molto bene il
messaggio con il target di riferimento, per generare il
giusto interesse dei destinatari. Vanno quindi selezionate le
più adeguate azioni marketing: mailing, banner, social,
webcast, seminari, eventi, tavole rotonde, fi ere… Va
veicolata una “call to action” chiara, che sappia scovare
ogni interesse, supportata da una corretta attività di
telemarketing. Infi ne, bisogna tracciare ogni
informazione con la massima meticolosità e stimolare
un rapido “close the loop” da parte della forza di
vendita… per evitare di generare lead per i
concorrenti! (Situazione, ahimè, non così insolita).
Come sta il tuo marketing tradizionale? Da un po’ gira la voce che non se la
passa troppo bene, eppure non molla… continua ad andare a “caccia” di
nuovi contatti, che possano trasformarsi in clienti. Peccato che per fare
tutto ciò sia necessario agire come un Rambo armato fi no ai denti e
utilizzare dei cannoni per “abbattere” qualche canarino… ossia sparare
tanti costosissimi proiettili del proprio budget marketing. Il risultato è che
oggi servono sempre più armi per catturare sempre meno prede.
Da tempo individui un po’ meno “armati” – ma sicuramente più precisi –
si aggirano nei corridoi delle aziende praticando uno sport meno
chiassoso della caccia, ma più performante: la pesca.
È una disciplina molto più complessa di quanto non si creda: bisogna
capire quali pesci ci sono nell’area che si vuole conquistare, quale amo
e quale esca utilizzare e aspettare che la lenza scenda, usando una
lunga tecnica di ingaggio per catturare il pesce.
Queste attività sono identifi cate come “lead generation online”:
un modello di business che vi fa lasciare in garage le armi
e vi consente di contattare i potenziali clienti che, cercando
sui motori di ricerca informazioni su prodotti e servizi
di loro interesse, trovano gli annunci che parlano della tua
offerta e decidono di contattarti.
Che strategia usare? Il presupposto fondamentale è che il cliente
resta con chi sa innovare. Per aumentare la credibilità è utile un
mix di strumenti fatto di relazioni tradizionali (come i convegni e
le attività di presence) e innovative: è infatti il Web 2.0 il canale
del futuro per il coinvolgimento del cliente. A mio avviso i driver
di lead generation più effi caci sono: i blog e un sito Web
ottimizzato e ben indicizzato dai motori di ricerca attraverso
attività SEO e SEM; una landing page per aumentare i
contatti utili, iscriversi a un servizio, partecipare a un
concorso o richiedere un preventivo; il presidio dei social
media più affi ni per rilevare i trend, i competitor e
misurare la dinamicità del mercato. Infi ne credo che la
metrica da seguire oggi sia acquisire nuovi clienti, ma
soprattutto fi delizzarli: a questo scopo le campagne di
lead generation online permettono di acquisire contatti a
cui vendere prodotti o servizi utilizzando il sito aziendale,
gli eventi, l’e-mail marketing, le cold call della forza
vendita, il direct mail e le videopromozioni Web.
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