Claudio Delaini
L’intervista a Claudio Delaini : ingegnere, figlio di ingegnere, entrambi specializzati nella sicurezza dei macchinari industriali. Autore del libro “Non desiderare la colpa d’altri”, sta innovando il modo di comunicare e sposare la sicurezza in Italia
di Matteo Ranzi **
Quando mi chiedono quale sia il segreto della mia carriera professionale, rispondo: autoformazione continua e sperimentazione sul campo.
Per condividere alcuni dei concetti che apprendo nel mio percorso autoformativo, intervisto spesso per Digitalic alcuni esponenti italiani
del marketing. Sulla mia strada incontro anche imprenditori e manager che, applicando i dettami degli esperti, ottengono autorevolezza e successo nei loro settori.
Nessuno li intervista mai e allora ho coinvolto Claudio Delaini. È un imprenditore che cerca di innovare la comunicazione di un settore molto verticale e poco permeabile al marketing: la sicurezza industriale.
Non fa numeri da record sui social, ma il suo modo di fare lo ha reso un riferimento autorevole nel suo settore e gli ha permesso di incrementare il business. Il suo scopo è condividere informazioni utili con i clienti in modo nuovo, informazioni che salvano vite. Ecco cosa mi ha raccontato.
Per avere successo nella comunicazione, i guru del marketing continuano a dirci che bisogna parlare di cose utili: argomenti e istruzioni che risolvono i problemi del proprio target. Tu di cosa parli?
Claudio Delaini: Gli operai si fanno male, o peggio muoiono, sempre per gli stessi motivi. Non vi è molta “fantasia” nelle cause, solo che la maggior parte delle persone non lo sa o sottovaluta il rischio. Per questo, nelle mie attività comunicative parlo sempre di errori.
Parlo degli errori che trovo nelle fabbriche, nella speranza che qualcuno prenda spunto, non ci ricada e non li faccia ripetere ad altri.
In questo modo cerco di contribuire a evitare nuovi infortuni sul lavoro e ottengo l’interesse del mio pubblico.
Web star, scrittori, professionisti del marketing e tanti, ma tanti, apprendisti stregoni che si spacciano per esperti attraverso libri, blog, video e corsi. Come selezioni le fonti per la tua autoformazione?
Claudio Delaini: Ci sono tante persone che vogliono insegnarci a vivere tramite il web. È veramente difficile scegliere a chi credere. Costa in termini di tempo e di denaro seguire il guru sbagliato.
Come faccio a capire un personaggio? Guardo chi lo segue. Se è conosciuto da persone come me, che devono pagare le bollette tutti i mesi e hanno un lavoro “old style”, va bene. Se viene seguito da “fuffaroli”, rinuncio.
Poi leggo e ascolto quello che dicono, se parlano dei problemi che mi riguardano, dei miei errori e mi riconosco nei loro racconti mi fido di più. Devono raccontare la vita di tutti i giorni di chi fa impresa, dimostrando di avere esperienza e di saper fare ciò che insegnano.
È troppo facile dire cosa fare, se nemmeno loro ci riescono.
Dei tanti concetti marketing appresi, quali sono i tre che ti hanno dato maggiori risultati?
Claudio Delaini: Raccogliere, creare e nutrire. Non è importante il numero, non bisogna per forza raggiungere tutti. Ciò che è fondamentale, ma difficile, è creare una lista mirata di persone. Riuscire a raccogliere i loro contatti per iniziare a nutrirli con informazioni utili. Farlo in modo continuativo crea un rapporto unico e costante, con vantaggi indubbi anche per il business.
Hai scritto un libro, hai tre blog, una pagina Facebook, dei profili LinkedIn e pubblichi spesso dei video. Quale di questi strumenti ti ha permesso di coinvolgere di più il tuo pubblico?
Claudio Delaini: È l’insieme di questi strumenti che ti permette di coinvolgere il pubblico.
Io e mio padre, con cui realizzo spesso dei video, siamo gli unici a farlo. L’accoppiata padre e figlio che lavorano nella stessa azienda dà un senso di continuità generazionale, esperienza e affidabilità.
La perseveranza nel condividere informazioni utili dimostra che continuando a studiare, ad aggiornarci e ad affrontare problemi sempre nuovi, possiamo raccontare ai nostri clienti come risolverli.
Il tuo settore è molto legato a concetti comunicativi un po’ arcaici. Sperimentare la strada dei social, dei post e dei video sembrerebbe folle. Perché invece nel tuo caso funziona?
Claudio Delaini: Aiutare le fabbriche ad aumentare la sicurezza dei macchinari ci permette di salvare vite umane. Raccontando gli errori che troviamo in produzione, permettiamo ad altri di sistemare strumenti e processi.
Questo aumenta la nostra autorevolezza. In questo modo veniamo pagati in anticipo anche da multinazionali non abituate a farlo. Non abbiamo più insoluti e litigi sui prezzi. I clienti ci ritengono talmente utili da considerarci poco sostituibili. Fanno fatica a pensare di
cambiare consulente.
Il mio mondo è un ambiente chiuso, riservato e di nicchia. Quello che vengono a dire a me, non lo raccontano nemmeno in famiglia.
L’utente medio ha sui 50 anni, ci sono pochi giovani. Non lavorano davanti a un computer. Eppure funziona.
Punti molto sulle recensioni, perché?
Claudio Delaini: Nel mondo dei liberi professionisti è importantissimo e indispensabile nutrire fiducia. Solitamente si sceglie per passaparola. Difficile che qualcuno cerchi uno come me sul web. Non ti fidi. Non sai chi sono.
Le recensioni mi rendono umano e affidabile. I commenti che raccolgo hanno nome, cognome e faccia di chi si espone per me.
Un ultimo consiglio per gli imprenditori: la “ricetta” di Claudio Delaini per comunicare con successo?
Claudio Delaini: Perseveranza, faccia tosta e buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non temere di raccontarsi e di metterci la faccia. Spiegare quello che si fa per mostrare quello che si sa fare. Le storie che racconti permettono a chi ti ascolta di imparare tramite la tua esperienza.
***Matteo Ranzi. A 13 anni decide: da grande avrà un’agenzia pubblicitaria, come Guido Nicheli nel film “Yuppies”. Nel 2000 si laurea in Bocconi ed entra in Ingram Micro. In meno di 3 anni diventa il più giovane Business Manager della distribuzione Ict e 2 anni più tardi è alla guida del Trade Marketing. Maggio 2009, il momento è arrivato: firma le carte dal notaio e fonda Mille Ottani, l’agenzia marketing di cui è titolare. Negli anni successivi oltre 60 tra Vendor, Distributori e Rivenditori lo scelgono per prendersi cura della loro comunicazione e per realizzare progetti innovativi come “Futura”. La sua passione sono le auto. Vorrebbe guidarle tutte. Anche la tua. E nel suo studio ha appeso un quadro con Guido Nicheli, da cui prende ispirazione ogni giorno per creare le sue mucche viola.
Gli strumenti con laser e l’intelligenza artificiale possono contribuire a diminuire il numero di incidenti…
Il Gruppo E stringe un accordo strategioi in ambito AI: con Araneum Group per il…
Il progetto con intelligenza artificiale, chiamato Mulberry, è il prossimo tassello dell’ecosistema di benessere di…
Meta AI, l’intelligenza artificiale di Zuckerberg, sbarca su WhatsApp tra entusiasmo, sospetti e qualche risata…
Microsoft sostituisce la celebre schermata Blue Screen of Death con una versione nera, più moderna…
Scopri tutte le novità di iOS 18.4, l’aggiornamento che rivoluziona l’esperienza su iPhone con AI,…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011