Bufale sul Coronavirus: attenzione alle teorie di complotto sul web

Le bufale sul coronavirus si accanisco sul web. Non c’era da aspettarsi altro nell’era dei social dove a comandare è la voce del popolo. E chiaramente lo scoppio dell’epidemia e il continuo incalzare di innumerevoli informazioni, oltre una continua diffusione di meme sui principali canali di comunicazione come Facebook, Twitter e Whatsapp non poteva portare ad una virale diffusione di trovate di pessimo gusto. Bufale, insomma. Messaggi audio e scritti che raccontano di come siano stati gli Stati Uniti o Bill Gates a provocare la crisi per i più disparati motivi. O che la crisi, in realtà, sia solo una grande montatura. In altre parole, le più classiche teorie del complotto, che sfruttano la situazione più favorevole per essere condivise.

C’è chi ci ride, giustamente, per smorzare la tensione. E chi non la fa, sinceramente. Però se il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti arriva ad analizzare circa 2 milioni di tweet rei di aver spacciato teorie cospirative sul coronavirus nel corso delle tre settimane in cui l’epidemia ha iniziato a diffondersi fuori dalla Cina… la situazione inizia a complicarsi. Queste e altre falsità identificate rappresentavano il 7% dei tweet totali che il governo degli Stati Uniti ha studiato ed erano “potenzialmente influenti sulla più ampia conversazione sui social media“, secondo un rapporto ottenuto dal Washington Post. Ma anche qui. C’è qualcuno che può mettersi la mano sulla coscienza? Chi non ha pensato ad una mossa infida degli Stati Uniti per un solo minuto. Stati Uniti senza un caso di coronavirus.

Ma non è corretto. Non lo è e non lo deve essere. Le bufale sul coronavirus non si placheranno ma la giusta informazione ha, e deve avere il sopravvento.

Bufale sul coronavirus, niente complottismi

Lasciamoci alle spalle la miseria di dicerie inutili che creano solo disinformazione diffusa online. Iniziamo a dire le cose come stanno. Innanzitutto le mascherine standard non proteggono dal contagio di Sars-CoV-2. Né il modello ‘da sala operatoria’ né l’antismog N95 possono bloccare del tutto la diffusione del virus, ma aiutano le persone infette a prevenirla filtrando le goccioline di saliva che possono trasmettere il virus.

Il virus è un ceppo mutato dell’influenza? Falso.  Il coronavirus è una famiglia ‘allargata’ di virus in grado di trasmettere varie malattie. Sars-CoV-2 mostra alcune somiglianze con certi virus, quattro dei quali possono essere causa di normali raffreddori. Al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla stessa forma ‘appuntita’ per infettare le cellule umane.

E soprattutto. Non esiste alcuna evidenza scientifica a riprova che il coronavirus Sars-CoV-2 sia stato creato dall’uomo. Tra l’altro Sars-CoV-2 ricorda da vicino altri due coronavirus che hanno scatenato epidemie negli ultimi decenni, Sars-CoV e Mers-CoV. E il contagio non è una condanna a morte. I dati finora suggeriscono che solo circa il 2,3% delle persone colpite da Covid-19 muore a causa del virus. Anziani e pazienti in condizioni di salute precarie risultano maggiormente a rischio di sviluppare gravi malattie o complicanze.

Non esiste alcun piano di sterminio della Fondazione di Melinda e Bill Gates. Bill Gates ha provocato l’epidemia (o pandemia) per guadagnare dalla vendita dei vaccini? Dai non scherziamo. Insomma finiamola di far girare falsa informazione. Diamoci un taglio.

Bisogna essere cauti. Non essere sprovveduti. Ascoltare e leggere con attenzione. “In queste ore non facili è importante la corretta informazione. Google, con le sue ricerche, e YouTube, con i suoi video, possono far emergere notizie affidabili. Per questo è utile l’accordo fatto con il ministero della Salute: ora le due piattaforme indirizzeranno verso il nostro sito tutti gli utenti che cercheranno notizie sul nuovo coronavirus“. Queste le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza. Per quello che può valere un valido aiuto arriva da un corretto utilizzo del web.


Bufale sul Coronavirus: attenzione alle teorie di complotto sul web - Ultima modifica: 2020-03-02T08:30:52+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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