Sul bonus 600 euro Inps si è scatenato un polverone. Il tutto in seguito al clamoroso pasticcio sulla fuga di dati registrata durante il primo giorno utile per le richieste del sussidio messo a disposizione dal governo, in virtù delle difficoltà economiche galoppanti causate dal lockdown post epidemia coronavirus. Non solo il crash dei server dell’Istituto nazionale di previdenza ha fatto imbufalire i tanti utenti che tentavano l’accesso al portale, preso nettamente d’assalto – “stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps“. Ma la ciliegina sulla torta è arrivata quando sono iniziate le segnalazioni di utenti che una volta riuscito l’accesso al sito si sono trovati davanti i dati personali di altre persone.
Nel tentativo di richiedere il bonus 600 euro Inps apparivano codice fiscale, numeri di telefono, email di utenti già registrati. Persone che hanno perso la loro identità e si sono ritrovati autenticati nel profilo di un altra persona. Questione davvero grave. E che non è passata chiaramente inosservata al Garante della Privacy. In una nota l’autorità garante per la protezione dei dati personali fa sapere “A seguito delle numerose segnalazioni pervenute e della notifica di data breach effettuata dall’Inps, in relazione alla violazione di dati personali che ha riguardato il suo sito istituzionale il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria allo scopo di effettuare opportune verifiche e valutare l’adeguatezza delle contromisure adottate dall’ente e gli interventi necessari a tutelare i diritti e le libertà degli interessati”. Un atto dovuto.
Inoltre per non amplificare i rischi per le persone i cui dati personali sono stati coinvolti nel data breach e non incorrere in possibili illeciti, l’Autorità “richiama l’attenzione sulla assoluta necessità che chiunque sia venuto a conoscenza di dati personali altrui non li utilizzi ed eviti di comunicarli a terzi o diffonderli, ad esempio sui canali social, rivolgendosi piuttosto allo stesso Garante per segnalare eventuali aspetti rilevanti”.
L’Inps nel frattempo ha deciso che i servizi online saranno divisi in base alla tipologia del richiedente. Infatti, i servizi per Patronati ed intermediari saranno disponibili dalle ore 8:00 alle 16:00. Per i cittadini, si potrà accedere ai servizi online dalle ore 16:00 alle 8:00. Le richieste di bonus per le partite Iva, invece, non avranno limitazioni d’orario. Potranno essere fatte a qualsiasi ora.
L’Istituto ha comunque rassicurato gli utenti dicendo che non si terrà conto dell’ordine cronologico delle domande e che si potranno pagare le prestazioni a tutti gli aventi diritto. “La gran parte dei pagamenti – ha assicurato Tridico – dovrebbero arrivare intorno al 15 aprile ma si pagherà anche nei giorni successivi”.
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