Le aziende sentono sempre più la necessità di investire in content marketing perché, si sa, i contenuti sono un modo per emozionare gli utenti. Prima di emozionare, è necessario creare i cosiddetti contenuti di valore che vi aiuteranno ad attrarre dei potenziali clienti per poi raggiungere il vostro obiettivo di conversione. Cos’è un contenuto di valore? Un contenuto di valore è qualcosa di strettamente legato alla propria attività, in altre parole non esiste una formula universale. Il pubblico deve conoscere un prodotto, deve essere educato rispetto ad un servizio e fidarsi di un brand. Solo allora effettuerà l’acquisto.
In questo discorso c’è qualcosa di cui ancora si sottovalutano le potenzialità: l’intreccio tra i contenuti e i big data.
Big Data e Content Marketing per raccontare il brand e creare conversioni
Tutti noi conosciamo il valore di questi due elementi singolarmente, ma raramente si parla della loro collaborazione. Il punto d’incontro è la creazione di una narrazione attraverso l’utilizzo di dati originali, i cosiddetti data-driven content. Grazie ad essi le aziende possono approcciarsi al tanto discusso storytelling, quindi raccontare storie, di cui l’uomo ha bisogno per sua natura, ma soprattutto raccontarsi.
Il data-driven content marketing non permette solo di generare dei contenuti originali ed in linea su quanto gli utenti si aspettano e richiedono, ma consente anche di misurare le proprie strategie per correggere gli errori.
Raccogliere quindi i dati degli utenti per creare delle content strategy che siano capaci di convertire. Ma non solo. Il continuo flusso di dati generati dagli utenti va a dare forma e sostanza al mondo dei big data. In una sorta di darwinismo digitale in cui soltanto i migliori sopravvivono, la rincorsa ai contenuti che non muoiono mai è una sfida difficilissima da vincere. Qualsiasi contenuto, per quanto originale, prima o poi diventerà vecchio. Ed ecco che quindi la necessità di aggiornarli diventa un ulteriore peso. C’è solo un tipo di contenuto che non invecchierà mai, quello generato dagli utenti.
Oggi i software infatti sono in grado di raccogliere i contenuti generati dagli utenti intorno a determinati argomenti e vanno a raccoglierli in un unico contenitore. Praticamente si tratta di siti che sono generati dagli utenti stessi, con la finalità di facilitare la fruizione dei contenuti da parte di persone che sono lì e vogliono avere tutto a portata di click. Ad esempio, SportBuzz (http://www.mysportbuzz.com/it) è un sito in grado di raccogliere in tempo reale il buzz degli utenti che ha come argomento lo sport per rendere la fruizione dei dati più semplice e comoda. Questo ragionamento è estendibile a qualsiasi settore merceologico: poter usufruire in real time dei trending topic per avere accesso immediato alle notizie cui si è interessati.
Parliamo quindi di integrazione tra big data e social network, gli stessi contenuti quindi da cui si parte e a cui si arriva quando si parla di content marketing.
Leggi anche: 5 modi in cui i Big Data stanno cambiando l’industria manifatturiera
Il progetto con intelligenza artificiale, chiamato Mulberry, è il prossimo tassello dell’ecosistema di benessere di…
Meta AI, l’intelligenza artificiale di Zuckerberg, sbarca su WhatsApp tra entusiasmo, sospetti e qualche risata…
Microsoft sostituisce la celebre schermata Blue Screen of Death con una versione nera, più moderna…
Scopri tutte le novità di iOS 18.4, l’aggiornamento che rivoluziona l’esperienza su iPhone con AI,…
Le batterie nucleari innovative promettono 50 anni di autonomia senza ricarica. Scopri come funziona, i…
Il nuovo generatore di immagini di ChatGPT con la nuova funzione di modifica immagini rivoluziona…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011