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Autostrade e aeroporti per i droni: i primi progetti in Europa

Aeroporti e autostrade per droni: l’Occidente è in prima fila per il lancio di spazi dedicati ai velivoli senza pilota e in Europa sono state avviate le prime costruzioni per le speciali piste. In Inghilterra il progetto chiamato Skyway consentirà l’utilizzo di droni automatizzati sfruttando sensori a terra installati lungo un innovativo percorso. Fra misure per la sicurezza e nuove leggi per consentire l’utilizzo degli spazi appositi, le autostrade per i droni sono destinate a cambiare i paesaggi di molte nazioni nei prossimi anni.

Drone della Royalmail UK, saranno i primi ad utilizzare le autostrade per droni

Autostrade per droni: il progetto Skyway in Inghilterra

Lo Skyway inglese è un percorso di 260 chilometri che collegherà lo spazio aereo fra le città di Reading, Oxford, Milton Keynes, Cambridge, Coventry e Rugby entro la metà del 2024 e riceverà oltre 12 milioni di sterline di finanziamenti governativi. Sempre nel Regno Unito, a Coventry nel 2023, inizierà la costruzione di un progetto pilota per il primo aeroporto urbano elettrico al mondo. È probabile che una proliferazione di droni per le consegne porti all’inaugurazione di nuovi centri logistici, che potrebbero essere progettati come hub simili ad alveari. Alcuni degli altri progetti aerospaziali includono servizi di aerotaxi automatici che trasporteranno persone e merci. La necessità di piattaforme di atterraggio grandi come un piccolo aeroporto sta facendo aumentare la ricerca di spazi e luoghi idonei ai viaggi dei droni.

Autostrada dei droni, come funziona

I piloti di droni dovranno iscriversi a un registro nazionale per utilizzare la superstrada, che opererà a un’altitudine inferiore ai normali corridoi di volo del Regno Unito. Ci saranno sensori a terra e radar per rilevare altri velivoli, in modo che aerei ed elicotteri possano attraversare il percorso in sicurezza. Se i droni si avvicinano in qualche modo agli aerei, saranno forzati a cambiare la loro traiettoria di volo o ad atterrare. Fra le proposte analizzate nel Regno Unito, anche quella di far volare i droni sopra le autostrade già esistenti, ad alcuni metri di altezza per non interferire nel traffico delle automobili e non distrarre i guidatori. Il governo britannico afferma che tali progetti potrebbero creare fino a 9mila posti di lavoro.

Le potenzialità dei velivoli automatici

Ci sono molti potenziali usi per l’autostrada dei droni, ha detto al sito Bbc News il direttore operativo della società di tecnologia aeronautica Altitude Angel, Chris Forster. “Che si tratti di un’azienda che fa logistica, fino alla polizia e alle consegne mediche di vaccini e campioni di sangue, c’è una reale richiesta per avere accesso a questo spazio aereo”. Nell’immediato futuro, Forster si aspetta che i droni diventino lo standard del settore per l’ispezione di edifici, linee elettriche, impianti energetici offshore, strade, ferrovie e infrastrutture industriali. Questi mezzi sempre più numerosi dovranno volare in spazi aerei circoscritti; perciò, l’utilizzo di autostrade e aeroporti ad hoc sarà necessario.

Meno aerei e maggiore sostenibilità

La piena integrazione dei droni nell’economia potrebbe ridurre le emissioni di carbonio del Regno Unito fino a 2,4 milioni di tonnellate, l’equivalente di togliere dalla strada 1,7 milioni di auto diesel, afferma una ricerca finanziata dal governo. Questi risparmi deriverebbero dall’uso ridotto di aeromobili tradizionali e di camion sfruttati finora per le consegne. Anche la Germania sta lavorando a progetti simili, mente fuori dall’Europa ci sono i programmi per gli aeroporti tech degli Emirati Arabi Uniti e di Singapore. Nuove aeree per i droni sono in arrivo in tutto il mondo per fare spazio ai mezzi del futuro.

 


Autostrade e aeroporti per i droni: i primi progetti in Europa - Ultima modifica: 2022-10-30T18:42:53+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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