L’Europa si scaglia contro Google. L’antitrust ha ufficialmente accusato Big G di abuso di posizione dominante. Google, nel mirino della commissione europea antitrust da tempo, è stata formalmente accusata di aver usato in modo scorretto il motore di ricerca, deviando il traffico e i risultati delle ricerche per escludere i concorrenti favorendo i suoi servizi di shopping e il suo sistema operativo per il mobile Android.
Lo ha annunciato il Commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, che ha confermato che a Google sono state inviate le accuse formali, alle quali potrà rispondere. Sia Vestager che il suo predecessore, Joaquín Almunia, hanno investigato, su richiesta della commissione europea e americana, per provare che i competitor – incluso Microsoft – fossero penalizzati e che Google avesse abusato del suo 90% dei market share per promuovere i suoi prodotti e servizi. Ad esempio Google+ e i suoi siti di e-commerce comparivano sempre tra le prime voci delle ricerche.
Mathias Döpfner, Ceo della media company tedesca Axel Springer SE, aveva scritto un anno fa in una lettera aperta al Ceo di Google, Eric Schmidt, nel quotidiano Frankfurter Allgemeine: lasciare Google, togliersi dalle loro liste e non usare i suoi servizi non è realistico.
Prasad Krishnamurthy, professore di legge a Berkeley, ha detto che le pene dell’antitrust per questo tipo di accuse possono essere molto salate. “Ciò che differenzia la Commissione Europea da quella americana e anche dal Dipartimento di Giustizia è che può infliggere multe di decine di milioni di dollari”. Ci sono già stati casi in passato che hanno visto la Commissione UE dare multe a Microsoft, che ha dovuto pagare 497 milioni di euro per abuso di posizione.
Oltre alla multa, la Commissione europea potrebbe costringere Google ha modificare il suo modello di business andando a colpire le entrate pubblicitarie.
Google può rispondere alle accuse dimostrando la sua innocenza, ma per ora non ha rilasciato nessun commento ufficiale.
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