Mark Zuckerberg ha appena finito di testimoniare davanti al Congresso USA e ora verrà convocato anche per testimoniare al Parlamento Europeo.
Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, sta per inviare una lettera di convocazione a Zuckerberg, per richiedere che il fondatore di Facebook venga a testimoniare in Europa, vista la crescete preoccupazione dei cittadini europei sulla privacy di Facebook.
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Se Zuckerberg fosse d’accordo, si troverebbe faccia a faccia con alcuni i critici più severi del settore tecnologico. L’Europa, ha infatti una normativa molto più stringente sulla Privacy e dal 25 maggio entrerà anche in vigore la GDPR (General Data Protection Regulation), che introduce nuove regole sulla protezione dei dati dei cittadini europei.
Lo stesso Zuckerberg nella sua testimonianza davanti al Congresso USA ha ammesso che Facebook non è ancora pronta per l’entrata in vigore della GDPR, anche se ha ammesso che si tratta di una buone legge.
Inizialmente Mark Zuckerberg aveva detto di voler estendere le protezioni previste dalla GDPR a tutti gli utenti Facebook, indipendentemente dal Paese di residenza, ma ora sembra voler fare marcia indietro.
“Le udienze di Facebook dimostrano che le preoccupazioni persistono nel rispetto dei rigorosi standard sulla privacy dei dati dell’UE”, ha affermato Tajani in un tweet.
“Siamo fiduciosi che il signor Zuckerberg sarà anche disposto a rispondere alle nostre domande, dimostrando che è ugualmente impegnato ad essere responsabile nei confronti dei cittadini europei”.
Facebook hearings demonstrate that concerns remain over compliance with rigorous EU data privacy standards. We are confident that Mr Zuckerberg will also be willing to answer our questions, showing that he is equally committed to being accountable to European citizens.
— Antonio Tajani (@EP_President) 12 aprile 2018
L’invito a comparire davanti al Parlamento Europeo arriva il giorno dopo che Zuckerberg ha testimoniato per circa 10 ore complessive, in due sedute, davanti a due gruppi di legislatori statunitensi (Camera e Senato) sullo scandalo Cambridge Analytica, una società di analisi dei dati che ha avuto accesso, in maniera inappropriata ai dati personali d circa 87 milioni di utenti, di cui 214mila italiani.
Quella d iZuckerberg è stata la prima apparizione di un dirigente di Facebook a davanti all’organo legislativo Americano, qui raramente senatori e deputati invitano e mettono in discussione i dirigenti delle aziende.
Proprio come le loro controparti statunitensi, i funzionari dell’Unione europea vogliono avere maggiori spiegazioni su come Facebook tratta la privacy degli
Věra Jourová, commissaria UE per la giustizia, i consumatori e l’uguaglianza di genere, ha detto i rappresentati dell’Europa studiando Facebook e lo scandalo Cambridge Analytica perché “hanno bisogno di sapere molto di più su ciò che è accaduto e su chi”. Věra Jourová offrenterà direttamente con Sheryl Sandberg, chief operating officer di Facebook, questi temi.
La posta in gioco è alta per Facebook in Europa, proprio per questo Zuckerberg dovrebbe portare la sua testimonianza davanti al Parlamento Europeo.
Le istituzioni europee hanno infatti dimostrato di non temere i colossi americani, anzi… li hanno più volte sfidati e colpiti: lo dimostra la mega-multa da 2,4 miliardi di euro inflitta a Google per concorrenza sleale, e anche ad Apple per più di $ 15 miliardi.
A maggio l’Unione Europea ha messo gli occhi su anche Facebook, multando la società per $ 122 milioni per le informazioni fuorvianti sul modo in cui Facebook condivideva le informazioni dei utenti di WhatsApp (di proprietà di Facebook).
Il mese prossimo l’Europa inizierà ad applicare un nuovo insieme di regole, la GDPR, che cercano di limitare i modi in cui le società tecnologiche raccolgono e monetizzano le informazioni personali dei consumatori. Le violazioni potrebbero comportare multe altissime fino al 4% del fatturato mondiale della società che per Facebook vorrebbe dire 1,6 miliardi di euro, basandosi sul fatturato 2017.
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