Social Network

WhatsApp e la condivisione dei dati con Facebook: la sentenza europea

Il Garante per la Privacy del Regno Unito ha stabilito un accordo con WhatsApp in relazione al delicato tema di scambio dati con la major Facebook Inc.: ecco cosa è stato stabilito.

È ormai noto da tempo quanto le aziende siano affamate di dati per cogliere i desideri e le esigenze delle persone e stuzzicarle con annunci pubblicitari mirati.
E quando è proprio il potenziale cliente a fornire queste informazioni personali, la questione si fa ancora più ghiotta: è il caso delle conversazioni su WhatsApp, che sin dai tempi dell’inizio della fusione con Facebook ha destato sospetti.

Non pochi utenti, infatti, lamentavano all’epoca di aver visualizzato banner pubblicitari su Facebook in relazione a prodotti di cui aveva parlato poco prima in una conversazione con un amico su WhatsApp, ma ad oggi la questione non è mai stata completamente chiarita.

Il trattamento dei dati di WhatsApp e la condivisione con Facebook

Per stabilire se fosse legale che i dati raccolti da WhatsApp – già multata in passato per aver lasciato intendere ai suoi utenti che il consenso alla condivisione dei dati fosse obbligatorio e necessario all’utilizzo dell’app –, nell’Agosto 2016 è stata aperta un’istruttoria dall’ICO (Information Commissioner Office).

Nello specifico, il Garante per la privacy ha voluto vederci chiaro in questo scambio di dati tra le due società, che ormai sono parte dello stesso gruppo di Menlo Park, sia per fini commerciali che per questioni di sicurezza degli utenti.

Come riportato da TechCrunch, le indagini si sono ormai concluse e il verdetto emanato dall’ICO è più chiaro che mai: WhatsApp non potrà cedere i dati dei suoi utenti a Facebook, almeno fino all’entrata in vigore del GDPR, il prossimo 25 Maggio.
Al momento, dunque, la società assorbita da Facebook non è stata sanzionata e non dovrà pagare ulteriori multe, dal momento che, come ampiamente dimostrato dalla parte in causa, il passaggio di dati a Facebook non è mai stato ultimato, proprio per evitare di mettersi in difetto con le autorità europee.

La sentenza del Garante per la Privacy

L’esito delle indagini è culminato in un accordo firmato da WhatsApp, che prevede l’impegno da parte della compagnia di non condividere i dati dei suoi utenti con Facebook non solo entro i limiti del territorio inglese, ma anche in tutto quello europeo.
Almeno, fino alla venuta del GDPR, il General Data Protection Regulation, che non vieterà lo scambio di dati tra le aziende, piuttosto avrà il compito di regolarlo secondo precisi criteri che consentono agli utenti di ottenere maggiore trasparenza sull’uso dei propri dati digitali.

Alla luce di questi avvenimenti, gli utenti dell’amata applicazione di instant messaging dovranno aspettarsi ancora una volta un cambio dei termini d’uso del servizio in seguito ad un sicuro aggiornamento della privacy policy di WhatsApp.


WhatsApp e la condivisione dei dati con Facebook: la sentenza europea - Ultima modifica: 2018-03-15T21:07:28+00:00 da Maria Grazia Tecchia

Giornalista, blogger e content editor. Ha realizzato il sogno di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la tecnologia. Esperta di comunicazione online, da anni realizza articoli per il web occupandosi della tecnologia a più livelli.

Recent Posts

Responsabilità nell’AI: perché il futuro dell’innovazione dipende dalla leadership

Il report di NTT DATA esplora il divario tra innovazione AI e responsabilità, evidenziando l'importanza…

14 ore ago

Majorana 1, il nuovo chip quantistico di Microsoft, che omaggia il matematico italiano

Microsoft ha presentato il Majorana 1, un chip quantistico topologico che punta a risolvere problemi…

3 giorni ago

Intelligenza Artificiale ed emozioni umane: un dialogo complesso

L’intelligenza artificiale può simulare, comprendere e suscitare emozioni, creando un dialogo emotivo che richiede consapevolezza.…

5 giorni ago

L’AI di Meta legge nel pensiero: converte l’attività cerebrale in testo

Meta AI ha sviluppato una tecnologia per decodificare l'attività cerebrale in testo tramite reti neurali…

7 giorni ago

Thomson Reuters vince la prima causa di Copyright contro l’IA

La società che raccoglie diversi editori ha ottenuto una vittoria legale contro Ross Intelligence per…

7 giorni ago

Festival AI e Regio Insubrica: tutti i colori dell’intelligenza artificiale

Il Festival AI Ticino e Regio Insubrica a Lugano ha accolto 750 partecipanti e 50…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011