Negli ultimi anni abbiamo visto come creare un buon contenuto non sia più sufficiente. Se un tempo la qualità mescolata all’emozione era la chiave di volta per il successo, oggigiorno non è più così. Veniamo continuamente bombardati da post di ogni tipo, spesso dotati di tutte le skills necessarie per ottenere un buon riscontro. Perdiamo ore e ore a creare un post, una storia, un video affinché possa raggiungere i risultati sperati. Sulla carta il nostro contenuto ha un potenziale elevatissimo, eppure spesso accade che dopo l’upload il nostro lavoro si riveli un flop. E subentra quindi la frustrazione, con l’inevitabile sensazione di aver sprecato tempo. Invano.
Perché accade questo? Perché siamo diventati tutti troppo esigenti e testa e cuore non bastano più. Oggi, più che mai, chi lavora con i social deve sempre considerare un terzo fattore: l’algoritmo. È una variabile che non possiamo controllare, ma possiamo provare a farcela amica. Vediamo come.
Content is the king. In materia di social network, è una delle espressioni più abusate degli ultimi 10 anni. Perché è vero, dopotutto. Un buon post è vincente e ha tutte le caratteristiche per suscitare curiosità e creare engagement. Basti pensare a un testo ben scritto, una foto in alta risoluzione, un video professionale con un buon montaggio. Il problema è che oggi tutti partono da un buon contenuto ed è molto difficile fare la differenza solo perché i propri post sono qualitativamente buoni. Non basta.
A questo punto – dato che la qualità non basta – sono indispensabili le emozioni. Bisogna metterci il cuore. Non tutti sono capaci di andare oltre lo schermo suscitando emozioni in coloro che fruiscono del contenuto. Chi ne è capace, di certo otterrà un maggior engagement dal suo lavoro e, con buone probabilità, riuscirà a raggiungere a livello empatico, un ampio pubblico.
E magari col tempo riuscirà a fidelizzare quella audience. Eppure capita – e ve lo dico per esperienza – che, pur mettendoci tutto il cuore, i vostri post non riusciranno più a raggiungere i risultati sperati. E allora vi sembrerà non solo di aver sprecato tempo, ma anche di aver buttato via una parte di voi, della vostra anima. Sarà stata colpa delle aspettative troppo alte? Probabile. Ma è ancora più probabile che sia stata colpa dell’algoritmo.
Ormai ne parlano tutti, affibbiando a lui tutti i problemi. È cambiato l’algoritmo. È colpa dell’algoritmo. È sempre colpa dell’algoritmo – e spesso è vero. È colpa sua. Tuttavia, con milioni e milioni di utenti, cosa sarebbero i social senza l’esistenza di un algoritmo che si evolve col tempo?
Non saremo mai noi a stabilire come modificarne il funzionamento, quindi l’unica cosa che ci resta da fare è provare a farcelo amico. Sfruttandolo a nostro favore.
In passato avere visibilità con i propri post era più semplice perché gli utenti iscritti erano di meno e quindi l’algoritmo di Instagram e Facebook ci permetteva di vedere tutti i post dei nostri amici – e/o delle pagine seguite – in ordine semplicemente cronologico. Bastava scrollare per visualizzare tutti i post e rimanere aggiornati. Oggi, invece, l’algoritmo seleziona per noi i contenuti, decidendo quali post e quali storie potrebbero interessarci in base ai nostri comportamenti. In seguito ad un’analisi dei messaggi privati, delle ricerche, del tempo speso su un determinato tipo di contenuto e di altri fattori simili. È per questo motivo che riusciamo a vedere solo alcuni contenuti, mentre altri non ci compaiono mai.
Vi siete accorti di non visualizzare più alcuni amici da tantissimi mesi? Immaginate quante persone non vedranno i vostri. Come fare, allora? Cerchiamo di assecondare l’algoritmo pubblicando quei contenuti che – potenzialmente – renderebbe virali. Il miglior modo per farlo oggi è sfruttare i reel che, avendo una sezione dedicata, hanno un tempo di vita nettamente superiore. E non solo. È negli interessi di iInstagram, oggi, spingere al massimo i reel per incentivare gli utenti ad abbandonare TikTok. Un altro consiglio utile per fare amicizia con l’algoritmo è creare post utili e facilmente condivisibili. È stato dimostrato che più aumenta il numero di condivisioni e salvataggi e più un post aumenterà la sua portata.
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