Mark Zuckerberg, trentasettenne fondatore di Facebook e ora amministratore delegato di Meta, la holding che controlla il social network, Whatsapp e Instagram, nel mese di ottobre 2021 ha sorpreso il mondo annunciando il cambio di denominazione della sua azienda, della quale possiede il 13%, per un totale di 375 milioni di azioni.
Molti hanno pensato che forse il nome “Facebook” fosse diventato un po’ stretto, poiché non comprende tutto quello di cui la sua realtà si occupa. Il nome Meta serve, infatti, a separare il lavoro sulle nuove tecnologie dalla piattaforma social media di Facebook che ha dato il nome alla holding.
La notizia è arrivata quando il fondatore ed il Ceo di Facebook ha tenuto una presentazione in cui mostrava le novità in ambito tecnologico, nello specifico riguardo la realtà virtuale e il metaverso, un concetto che alcuni ritengono essere il futuro della nostra vita su Internet.
In sostanza, significa che Facebook ed i social media non saranno più l’obiettivo principale dell’azienda, che invece riverserà le sue risorse principali nella creazione di soluzioni di realtà virtuale e nella creazione del metaverso. Questo non vuol dire però che i social media smetteranno di esistere, o almeno per adesso questo non succederà.
Zuckerberg ha anche affermato che in futuro le persone non avranno bisogno di utilizzare Facebook per accedere agli altri servizi dell’azienda. Una novità importante che molti stanno cercando di interpretare nel suo significato a lungo termine.
Mark Zuckerberg ha precisato durante la sua presentazione di aver scelto il nome “Meta” in parte perché riflette l’intera ampiezza di ciò che l’azienda rappresenta ed il futuro che vorrebbe costruire. Ma ha anche affermato di averlo scelto perché in greco significa “oltre”. Questa scelta è motivata dal fatto che ci sarà sempre qualcosa di nuovo da costruire, un capitolo successivo nella storia digitale del web.
Il fondatore di Facebook è veramente entusiasta di ciò che ha creato e dei risultati ottenuti fino ad oggi: dopo aver visto che la tecnologia è in grado di cambiare il mondo, è sempre più determinato ad andare avanti.
“Oltre i vincoli degli schermi, oltre i limiti della distanza e della fisica e verso un futuro in cui tutti possono essere presenti gli uni con gli altri, creare nuove opportunità e sperimentare cose nuove”.
L’affermazione di Zuckerberg potrebbe diventare lo slogan del nuovo marchio: “Il futuro sarà al di là di qualsiasi cosa possiamo immaginare”.
“Il metaverso sarà il successore di Internet mobile. Saremo in grado di sentirci presenti come se fossimo proprio lì con le persone, non importa quanto siamo distanti. Saremo in grado di esprimerci in nuovi modi gioiosi e completamente immersivi – detto Zuckerber – oggi siamo visti come una società di social media, ma nel nostro Dna siamo un’azienda che costruisce tecnologia per connettere le persone e il metaverso è la prossima frontiera proprio come lo era il social networking quando abbiamo iniziato”.
Quello che è stato chiamato “metaverso”, è un mondo online in cui le persone possono giocare, lavorare e comunicare in un ambiente virtuale. Il termine si riferisce a un cyberspazio parallelo alla realtà fisica in cui viviamo, in pratica è una comunità di persone che può interagire con un’identità virtuale sotto forma di avatar. Tutto ciò è possibile grazie alla fusione di realtà fisica, aumentata e virtuale.
Questo mondo esiste già oggi, attraverso il marchio Oculus, che sarà a sua volta rinominato Meta Quest nel corso del 2022. Molto interessante in quest’ottica, la collaborazione di Meta con EssilorLuxottica, azienda produttrice degli occhiali Ray-Ban che ben presto consentirà agli utenti di vedere le notifiche dei social media ed interagire con contenuti originali ed esclusivi, proprio attraverso i propri occhiali, da sole o da vista.
Zuckerberg ha mostrato come il suo nuovo concetto di metaverso con una serie di esempi denominati “Horizon”, per dare un’idea di come potrebbe applicarsi alle nostre vite future questa ulteriore dimensione digitale ed ha dimostrato come potrebbe essere utilizzato per tenere riunioni di lavoro realistiche ed essere utile anche nel mondo dell’istruzione.
È stata realmente una trovata pubblicitaria, come hanno pensato in molti, oppure è un semplice passo in avanti da parte di un colosso dei Social Media che vorrebbe diventare ancora più grande e un nome solo per definire tutto non bastava più?
Forse è stata una risposta a tutta la serie di polemiche che negli ultimi anni hanno preso d’assalto la piattaforma Facebook riguardo al suo utilizzo, la privacy, gestione dei dati, pubblicità e contenuti dannosi. Incrementando l’odio degli utenti.
Non ci resta che aspettare e vedere quali saranno gli sviluppi del grande colosso e soprattutto quale sarà il futuro dei social media.
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