Se volessimo capire la relazione tra l’Intelligenza Artificiale (IA) e i social media in pochi minuti dovremmo per prima cosa andare a chiederci come il primo strumento possa rappresentare un potenziamento dell’altro. In questo articolo cercheremo di farlo, illustrando anche come Meta intende sfruttare tale potenziamento al fine di migliorare le prestazioni delle sue piattaforme sociali e i dubbi più comuni riguardo all’influenza dell’IA nella quotidianità social.
Nel modo più semplice possibile si potrebbe dire che la ragion d’essere più esplicitamente “sociale” dei social media sia quella di condividere notizie, pensieri, immagini e momenti della propria quotidianità; ma anche, come sappiamo, vendere prodotti, servizi ed esperienze di ogni tipo. Per fare tutto questo nel migliore dei modi, mantenendo gli utenti soddisfatti della selezione automatica dei contenuti che compaiono sul loro schermo, l’utilizzo dell’IA diventa indispensabile.
La raccolta di un’enorme quantità di dati da parte dei social media, della quale siamo tutti e tutte più o meno consapevoli, comporta la necessità di uno strumento in grado di elaborare un numero elevatissimo di dati nel minor tempo possibile e nelle svariate direttrici che servono di volta in volta: l’intelligenza artificiale appunto.
Questo significa che il rapporto tra IA e social media accresce il potenziale dei due attori in relazione e li rende anche indissolubilmente legati.
I benefici della suddetta relazione riguardano sia l’aspetto commerciale, in quanto l’utilizzo della tecnologia dell’intelligenza artificiale rende più facile per le aziende e i privati raggiungere il loro target; sia quello più strettamente sociale, dato che l’IA permette lo studio più accurato delle interazioni tra e degli utenti.
Nello specifico l’intelligenza artificiale è in grado di personalizzare i contenuti sulla bacheca dell’utente in base alle sue preferenze precedenti, così da fidelizzare lo stesso al social media o al brand di interesse. I comportamenti sui social dell’utente saranno così registrati all’interno di un suo verosimile ritratto.
Secondo le dichiarazioni di Zuckerberg entro la fine di quest’anno il rafforzamento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale raddoppierà i contenuti suggeriti agli utenti di Facebook (dal 15% al 30%).
Sappiamo che Meta sta per lanciare un proprio modello linguistico GPT-4, più “umanizzato”: una versione gratuita per gli utenti dei social media, un ausilio per la creazione di contenuti e testi originali; e probabilmente una a pagamento per le aziende che potranno “addestrare” l’algoritmo con i dati a loro disposizione.
Come Meta utilizza l’intelligenza artificiale sui social media?
• Come abbiamo già evidenziato, l’IA è fondamentale nel potenziamento degli strumenti e delle tecniche di misurazione volti allo studio del comportamento degli utenti per migliorare gli aspetti pubblicitari e marketing sui social media.
• L’intelligenza artificiale può inoltre rafforzare gli strumenti targeting e la conseguente elaborazione di inserzioni più mirate.
• Con l’IA è più semplice comprendere i contenuti, così da poter meglio conoscere chi interagisce con essi e allo stesso tempo migliorare i sistemi di censura.
Oltre al miglioramento delle prestazioni e dell’esperienza dei social media che ha portato l’intelligenza artificiale, non possono negarsi dubbi e criticità legati a questa nuova tecnologia. Eccone alcuni:
• Bias algoritmici, la possibile mancanza di equità emergente da un output informatico può condurre a modi differenziati di trattamento riservati a determinati gruppi di utenti;
• Questioni etiche e legali non ancora regolamentate, data la rapidità con cui si sviluppano queste tecnologie;
• La preoccupazione della possibile sostituzione delle persone che lavorano negli ambiti del social e digital marketing in favore dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
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