Il DdL Zan sta facendo molto discutere non solo nelle aule del Parlamento ma anche in TV e sui social, dove è partita una campagna per l’approvazione della Legge e molti personaggi pubblici si sono schierati a favore usando l’hashtag #DDLZan, ma anche #LeggeZAN, poi si è aggiunta la polemica anche sul Vaticano che avrebbe fatto pressioni per non far approvare il DDL Zan in quanto violerebbe il Concordato tra Stato e Chiesa, e ora il disegno di legge approda al Senato per la votazione, i social fanno pressione con l’hashtag #votate_oggi_DdlZAN
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Cos’è il DdL Zan? È il disegno di Legge di Alessandro Zan, che porta appunto il nome del primo firmatario ovvero Alessandro Zan, parlamentare del PD, noto per aver promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali.
In realtà il nome corretto del DdL sarebbe “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Il disegno di legge è stato approvato alla Camera e ora deve passare al Senato per l’approvazione definitiva. Proprio il ritardo del Senato nel mettere a calendario la discussione sul DdL Zan ha generato la protesta sul web di molti che volevano vedere approvato il Disegno di Legge.
La principale modifica prevista dal Ddl Zan è quella di introdurre un’aggravante per i reati commessi per discriminazione basata sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità, equiparando queste discriminazioni a quelle già previste per razzismo o motivi religiosi.
La modifica con l’aggiunta delle parole “basati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità” viene introdotta in diversi articoli del Codice Penale e di procedura penale, sostanzialmente ogni volta che viene prevista un aggravante per crimini commessi con motivazione razzista o religiosa.
Ci sono poi altre previsioni del DdL Zan, ovvero l’istituzione di una giornata Nazionale, il 17 Maggio, contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.
La terza previsione è la creazione di un piano triennale per la strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e la rilevazione statistica dei reati fondati sull’omofobia e trasnfobia.
L’Italia si è divisa su questa proposta di legge, e il ritardo con cui il disegno di legge è stato calendarizzato al Senato è stato letto, da alcuni, come una volontà di ritardarne o impedirne l’approvazione.
I social network hanno riproposto la divisione e lo scontro acceso che esiste su questa iniziativa. Visti poi i ritardi è stata lanciata una campagna social dai sostenitori del Ddl Zan per sensibilizzare i politici e ottenere che venisse previsto l’esame da parte del Sanato, ora programmato per l’8 maggio.
Sono scesi in campo, oltre ai politici degli schieramenti che sostengono il Disegno di Legge Zan, anche molti artisti, Vip e influencer a sostegno, molti altri si sono schierati contro.
Per farsi un’idea propria è sempre bene leggere il testo completo di un disegno di legge, qui trovate il testo in Pdf del DdL Zan, che potete esaminare per quello che prevede davvero, per farvi la vostra opinione e discuterne anche sui social, a ragion veduta. Qui il Testo in PDF del Ddl Zan testo unificato. Per capire meglio le novità introdotte, bisogna poi consultare altre leggi e codici, ma il testo è abbastanza chiaro anche se non si tratta di una legge organica, ma di modifiche a normative esistenti.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la Segreteria di Stato della la Santa Sede avrebbe consegnato all’ambasciatore italiano presso il Vaticano una lettera in cui si dice che il Ddl Zan violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato». La nota sarebbe a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. È la prima volta che il Vaticano interviene nel corso del processo di approvazione di una legge Italiana, questo ha scatenato le polemiche, molti sono arrivati a dire che sarebbe il caso di abolire il Concordato.
Il 13 luglio il DDL Zan è andato in Senato per la votazione. Un momento decisivo, in cui i partiti dovranno dichiarare pubblicamente e chiaramente la propria posizione. Questo appuntamento molto atteso sta infiammando i social con l’hashtag #votate_oggi_DdlZAN che si unisce a #DDLzan. Tra pregiudiziali e richieste di sospensione dell’esame il provvedimento va avanti con una maggioranza esigua nel percorso di approvazione che deve ancora passare per l’esame dei singoli articoli e degli emendamenti.
La discussione online sul Disegno di Legge contro l’omo-transfobia ha generato molte polemiche e prese di parte anche decise sui social. Negli ultimi 30 giorni sono stati oltre 210.000 i post sul DDL Zan, con 1,1 milioni di engagement (like, repost, commenti) i dati sono stati analizzati grazie a TalkWalker, piattaforma specializzata nell’analisi delle conversazioni sui social network.
Dati social DDL ZAN
La discussione sul tema è molto accesa e questo si riflette sui social, soprattutto nei profili degli influencer che hanno preso una posizione decisa, pro o contro il DDL Zan. Certamente nei primi posti della classifica ci sono i post a favore della legge ed è interessante notare i profili degli account più influenti, che comprendono politico, artisti, personaggi tv, giornalisti. Qui i post con il più alto engagement degli ultimi 30 giorni
I post con più engagement su #DddlZan e #votate_oggi_DdlZAN
Qui trovate gli account che hanno ottenuto il più alto numero di engagement con i loro post, ovvero like, repost e commenti con i propri post social negli ultimi 30 giorni. I dati sono stati analizzati con TalkWlaker e prendono in considerazione le conversazioni social che contengono gli hashtag #DddlZan o #votate_oggi_DdlZAN
Gli account più influenti degli ultimo 30 giorni per #votate_oggi_DdlZAN e #DDLZan
Analizzando i dati demografici delle persone che hanno scritto, commentato, ri-postato o messo un like a post riguardanti il Ddl Zan vediamo che la quasi maggioranza assoluta rientra nella fascia di età tra i 25 e 34 anni, segue con il 29,6% quella dai 18 ai 24, molto poco rappresentati i più adulti: 17% tra i 35 e i 44 anni, 4,8% tra i 45 e i 54 anni. Un dato interessante è che l’80% di chi ha commentato il Ddl Zan è genitore.
Qui trovate l’analisi del sentiment effettuata con TalkWalker in cui emerge il 30% di sentiment negativo, cerchiamo di capire. Il sentiment analizza il sentimento, appunto, espresso nei post pubblicati. Il 34,6% di sentiment negativo non significa, ad esempio, che il 34,6% sia contrario alla legge, ma che nel commentare il tema ha espresso sentimenti negativi come la rabbia (il più diffuso) indipendentemente dall’essere a favore o contro il provvedimento, quindi un post che esprime rabbia per il ritardo nell’approvazione viene conteggiato tra quelli a sentiment negativo. In giallo il sentiment neutro, in verde quelli positivi.
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