Social Network

Le 4 caratteristiche per sfondare nel web secondo Rudy Bandiera

Come sfondare nel web? Cosa ci vuole per avere successo online, per fare quello che ci piace davvero e arrivare ai risultati che desideriamo, grazie al web?

Ci sono dei tratti o delle caratteristiche indispensabili per farcela?

Nel nostro Paese probabilmente no, almeno per quel che riguarda il settore dell’intrattenimento. Seguimi e ti spiego perché

di Rudy Bandiera

Come sfondare nel Web

Quali caratteristiche devi possedere per “sfondare” online, fare quello che ti piace et arricchirti grazie al web? Se sei in Italia probabilmente nessuna, almeno lato intrattenimento…
Si, perché tra i molti difetti che si possono attribuire a noi italiani, c’è anche l’odiosa tendenza retrograda che ci porta a considerare i mestieri del web come “non lavori”, e il guadagnare tramite esso al pari di una rapina in banca.

Facciamo un passo indietro

Noi italiani siamo soliti demonizzare il guadagno. Abbiamo quell’odiosa attitudine di chi è frustrato e scarica tale frustrazione sul successo degli altri, impedendo di gioire dei conseguimenti altrui e, perché no, di desiderare di raggiungere quella stessa felicità.
In Italia diventare ricchi sembra dover necessariamente significare essere dei ladri, dei farabutti, commettere un peccato mortale.
Facciamo attenzione alle parole, parlo di diventare ricchi, non di essere ricchi. La ricchezza in Italia è buona solo se la si ottiene dalla nascita. Siamo ancora talmente conservatori da considerare la ricchezza un diritto di nascita, una sorta di diritto acquisito e non guadagnato.
Se è vero che fare soldi è male, pertanto, lo è ancora di più nel mondo del web, dove personaggi che non “erano nessuno” sono diventati delle star, apprezzati da una buona fetta di pubblico da un lato e oltraggiati da un esercito di frustrati dall’altro.
È proprio nel saper gestire questi ultimi e le loro offese che risiede la forza di un personaggio che ambisce a raggiungere la popolarità tramite il web.
Con questo non intendo dire che ambire alla popolarità sia qualcosa di indiscutibilmente giusto, né che l’obiettivo di tutti sia il diventare ricchi e famosi, dico semplicemente che ci sono persone portate ad essere famose e altre no.

Gli Youtuber e l’esempio di Favij

Ci sono personaggi che hanno il pelo sullo stomaco necessario per poter gestire le offese e ci sono altri che invece somatizzano tali insolenze e riescono a gestire meno queste situazioni.
Prendiamo un esempio noto a molti. Selvaggia Lucarelli è diventata nota al grande pubblico con il suo blog nel 2002. Grazie al suo sarcasmo, alla sua arguta intelligenza e alle sue opinioni taglienti, ha raggiunto un notevole successo mediatico e con esso anche una folta schiera di heaters.
Non parlo solo di offese scritte nei commenti sotto alle sue foto e post, ma di violenti attacchi fatti da centinaia di persone, che arrivano anche ad augurare la morte a lei e a suo figlio. Tutti i giorni viene sommersa di insulti e frasi che io, francamente, non rivolgerei a nessuno.
Come reagisce Selvaggia Lucarelli a tutto questo? Controbatte, affronta a viso aperto le offese, denuncia se necessario, fa riportare con i piedi per terra quelle persone convinte di non avere la responsabilità dei propri commenti online.
Spesso infatti si dimentica la responsabilità delle proprie azioni e opinioni online. Quello che pensiamo e scriviamo non è svincolato da noi, quello che scriviamo siamo noi.
Facciamo anche un altro esempio, pensiamo agli youtuber. Il panorama di YouTube Italia si sta arricchendo di ragazzi che mirano a diventare famosi, e personaggi ormai consolidati in questo ecosistema in cui spopolano gameplay, recensioni e vlog di viaggi.

Favij è uno dei più noti youtuber italiani, conta una cosa come oltre 5 milioni di iscritti alternando gameplay e vlog dove racconta qualsiasi cosa gli passi per la testa ed è tra i canali più seguiti in Italia, raccogliendo visualizzazioni su visualizzazioni.
Potrei farlo anche io” penserà qualcuno di voi. Forse, o forse no. Prova a farlo allora, cosa ti trattiene? È sempre molto facile credere di poter fare qualcosa quando qualcuno l’ha già fatta, e questo si riassume in una parola sola: imitare.
Cosa succede a questo punto? Che gli youtuber come Favij e come tanti altri fanno successo, guadagnano, diventano famosi, e i loro canali raggiungono la potenza mediatica dei canali televisivi e dei quotidiani. Con il successo però, si scatenano anche insulti e offese sia rivolte alla loro professione che alla loro vita privata.

Poche fondamentali regole

Il secondo teorema di Rudy Bandiera per capire e vivere i social network recita che “più hai seguito più hai detrattori. È un assioma che prescinde da quello che scrivi e con quale conoscenza/autorità ne scrivi. All’aumentare della popolarità aumentano invidia, critiche e pensieri discordanti dal tuo. È normale, fisiologico e giusto”.
Questi sono solo un paio di esempi che possiamo fare riguardo al fare soldi, al fare soldi online e aspirare al successo che in molti definiscono tale.
A questo punto avrai capito le caratteristiche che ti servono per sfondare nel web:

1. Creatività
Sii straordinario. È facile dire “bella cazzata, posso farla pure io”. Falla, e falla prima di tutti, sii originale in quello che fai.

2. Tenacia
Nessuno arriva in poco tempo, altrimenti sarebbero già arrivati tutti e di fatto, non sarebbe arrivato nessuno. Non ti abbattere davanti al primo problem

3. Pelo sullo stomaco
Spesso offese e attacchi sono privi di senso, lo sai tu e lo sa chi ti segue, quindi lascia correre.

4. Lucido e concentrato
Stai sul pezzo. Resta concentrato su ciò che sei, su ciò che fai e ciò che vuoi diventare.

 


Le 4 caratteristiche per sfondare nel web secondo Rudy Bandiera - Ultima modifica: 2019-04-28T06:54:27+00:00 da Rudy Bandiera

Rudy Bandiera è il mio vero nome e di mestiere sviluppo strategie e aiuto aziende e professionisti a generare fiducia e a comunicare in modo efficace online. Ho tenuto lezioni, master e seminari un po’ ovunque, tra questi a IED, Ca' Foscari, Università di Pisa, UNIBO e CUOA business school. Ho insegnato “teorie e tecniche di digital public relation” all’Università IUSVE, a Venezia e Verona.

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