Autenticazione a due fattori, Facebook non chiede più il numero di telefono

Facebook ha annunciato di aver cambiato il modo in cui si può impostare l’ autenticazione a due fattori. Il nuovo processo di autenticazione ha lo scopo di renderne più snella la configurazione ed elimina la necessità di registrare un numero di telefono. Si può, in alternativa al cellulare, utilizzare un’app per garantire la propria sicurezza di accesso.

Autenticazione a due fattori via app e non col telefono

Dove Facebook in precedenza richiedeva necessariamente un numero di telefono per attivare l’autenticazione a due fattori, ora accetta anche app come Google Authenticator. La società afferma inoltre che il processo di installazione è stato perfezionato, dando vita a un’esperienza guidata più semplice

L’annuncio di questo aggiornamento arriva un paio di mesi dopo che Facebook ha ammesso che un bug nel suo sistema 2FA ha causato l’invio di notifiche SMS non relative alla sicurezza ad alcuni telefoni degli utenti. Facebook utilizza il numero automatizzato 362-65 come numero di autenticazione a 2 fattori e quello stesso numero è stato coinvolto nell’invio di notifiche Facebook tramite SMS senza il consenso dell’utente.

L’utilizzo di un’app invece che di un numero di telefono è in ogni caso un’opzione più sicura. Gli SMS sono stati al centro di molti hack , tra cui un recente incidente in cui gli account di Telegram sono stati compromessi in Iran.

Come configurare la nuova autenticazione a due fattori

Per configurare l’autenticazione a due fattori sul profilo Facebook, bisogna andare su Impostazioni, quindi fare clic su “protezione e accesso”. Da lì, si va alla sezione “usa autenticazione a due fattori” e si seleziona se si desidera utilizzare il numero di telefono o un’app per aggiungere un ulteriore livello di sicurezza.

 

 

 

 


Autenticazione a due fattori, Facebook non chiede più il numero di telefono - Ultima modifica: 2018-05-26T06:59:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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