“OpenAI è dalla parte sbagliata della storia” ha detto Sam Altman, CEO di OpenAI, e ha così acceso un grande dibattito all’interno della comunità tecnologica con le sue dichiarazioni durante una sessione “Ask Me Anything” su Reddit. Alla domanda sulla trasparenza e sulla condivisione delle ricerche di OpenAI, Altman ha ammesso francamente che la sua società potrebbe trovarsi “dalla parte sbagliata della storia”.
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Altman ha espresso chiaramente il sua posizione a sostegno di una maggiore apertura, sottolineando come il tema della trasparenza sia oggetto di un vivace dibattito all’internodi OpenAI. “Personalmente penso che siamo stati dalla parte sbagliata della storia su questo tema e che dobbiamo adottare una strategia open source diversa,” ha dichiarato Altman. Tuttavia, ha anche ammesso che non tutti all’interno dell’organizzazione condividono questa visione e che la trasparenza non è attualmente una priorità per OpenAI.
In uno scenario competitivo già molto sfidante, Altman ha risposto anche alle domande su DeepSeek, il nuovo protagonista dello scenario AI mondiale. DeepSeek ha attirato l’attenzione internazionale con il suo chatbot R1, che ha stupito tutto per il (supposto) basso costo e per le performace, del tutto paragonabili a quelle di AI molto più “blasonate”, accompagnate tra l’altro dalla promessa di essere un progetto “open-source” di interesse pubblico. Questo approccio aperto e accessibile contrasta nettamente con le alternative più chiuse e commercialmente orientate offerte da giganti del settore come OpenAI e Google.
L’introduzione dei modelli open source, come quelli proposti da DeepSeek, Meta, e dallo sviluppatore francese Mistral, ha posto una nuova sfida alle aziende. L’open source implica la pubblicazione del codice sorgente affinché sia disponibile per tutti, una pratica che contrasta con la protezione della proprietà intellettuale e le esigenze di generare.
Un utente di Reddit ha chiesto ad Altman se l’ascesa di DeepSeek avesse influenzato i futuri piani di OpenAI. Altman ha risposto riconoscendo le capacità del modello R1, definendolo “un modello molto buono,” ma ha anche rassicurato i “fan” di OpenAI affermando che l’azienda continuerà a produrre modelli superiori, sebbene con un margine di vantaggio minore rispetto al passato.
Le dichiarazioni di Sam Altman riflettono un momento di auto-riflessione e potenziale cambiamento per OpenAI. Mentre l’azienda continua a destreggiarsi nel delicato equilibrio tra innovazione, competitività e trasparenza, rimane da vedere come queste dichiarazioni di Sam Altam si tradurranno in azioni concrete. Con avversari emergenti come DeepSeek che promuovono modelli open source, OpenAI potrebbe essere costretta a rivedere le proprie strategie per mantenere la sua posizione di leadership nel campo dell’intelligenza artificiale.
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