In soli otto anni Xiaomi è riuscita a diventare uno dei più grandi produttori di smartphone al mondo, con una semplice ma efficace filosofia.
Era il 2010 quando Lei Jun, insieme ad altri 6 co-fondatori, decise di investire nella nascita di Xiaomi, marchio che in breve tempo è diventato il più grande del settore in India, e tra i maggiori della Cina. Con l’idea di produrre e commercializzare smartphone di buona fattura a prezzi altamente concorrenziali, Xiaomi è ad oggi il quarto produttore di smartphone al mondo, dietro solo a Samsung, Apple e Huawei.
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Xiaomi deve le sue fortune non soltanto alla vendita degli smartphone, che pure rappresenta più della metà dei ricavi generati dalla compagnia, ma anche alla collaborazione strategica con alcuni giganti della tecnologia. Parliamo di Google, con la quale Xiaomi collabora a stretto contatto per l’integrazione del sistema operativo Android a bordo dei suoi desiderati dispositivi mobili, ma anche di Microsoft, con cui la società di Pechino sta mettendo a punto e perfezionando sistemi di intelligenza artificiale.
Da molti soprannominata “la Apple cinese”, Xiaomi è famosa per prestare il suo marchio a svariati prodotti: non solo smartphone, ma anche servizi di intrattenimento, smartwatch, speaker, auricolari, così come oggetti d’uso quotidiano. Ad esempio, è facile trovare in rete termometri, rasoi, ma anche aspirapolvere, telecamere, zaini o attrezzi da cucina, e tantissimo altro con la firma del brand.
Difatti, Xiaomi è diventata famosa per l’essere capace di scovare startup valide, rilevandole e commercializzandone poi i prodotti con il proprio marchio e attraverso i propri canali di distribuzione.
Prima di ciò, però, Xiaomi era soltanto un marchio low-cost di smartphone, che cercava di contenere i costi dei suoi prodotti affidandosi unicamente ai canali online di vendita, e al passaparola dei clienti più fedeli per farsi conoscere. Dopo il 2016, però, quando iniziarono ad emergere tanti altri brand a basso costo concorrenti, Xiaomi ha cambiato la sua strategia e ha cominciato ad aprire molti negozi fisici, prima in Cina e poi valicandone i confini. È approdata dunque in mercati strategici europei, come la Spagna, l’Italia e il Regno Unito, consolidando la sua posizione di leader e raccogliendo giorno dopo giorno sempre più consensi e nuovi clienti.
Ad oggi il suo successo ha fatto del fondatore Lei Jun uno dei miliardari della famosa lista di Forbes, piazzato al 168esimo posto con un patrimonio netto di oltre 9 miliardi di dollari.
Quest’anno, Xiaomi ha venduto meno smartphone, ma i suoi ricavi sono sensibilmente aumentati: ecco una piccola carrellata dei dispositivi che hanno riscosso maggiore successo in questo 2019.
Si è presentato al mondo con il nome cinese di Mi CC9 Pro, ma è approdato in questa parte del mondo come proposta alternativa all’interessante P30 Pro di Huawei.
Merito del suo comparto fotografico al top, costituito da 5 sensori di cui il principale con risoluzione da 108 megapixel.
Oltre alla fotocamera realizzata in collaborazione con Samsung, Mi Note 10 è dotato di:
Nata da una costola di Xiaomi, la serie Redmi doveva rappresentare gli smartphone di fascia bassa prodotti dalla società di Lei Jun. Ma fascia bassa non sempre è sinonimo di bassa qualità, e Xiaomi è maestra nel dimostrarlo con dispositivi dal prezzo contenuto che, però, sanno soddisfare e stupire.
Xiaomi Redmi K30 è stato presentato il 10 dicembre in due diverse versioni, di cui una comprendente il supporto alla connessione veloce 5G, che presenta:
È stato uno degli smartphone della società più attesi del 2019, con un successo planetario bissato anche nelle versioni 9T e 9T Pro.
Xiaomi Mi 9 è caratterizzato da:
Ancora un dispositivo della “fascia bassa” di Xiaomi, la cui uscita risale allo scorso marzo, ma che per mesi è stato in testa alle classifiche delle vendite del settore, grazie al prezzo estremamente aggressivo.
Il più grande best buy 2019 di Xiaomi è caratterizzato da:
Una delle star del panorama innovativo degli smartphone di questa fine del 2019 è stato di certo lo Xiaomi Mi Mix Alpha, un dispositivo caratterizzato da un display flessibile ma che, a differenza degli attuali trend, non può essere piegato.
Il corpo di Mi Mix Alpha è completamente avvolto dallo schermo, per un device dal concept mai visto prima, mentre sotto la scocca è equipaggiato con:
Come non menzionare la famosissima smartband di Xiaomi? Nato come braccialetto smart economico, con in dotazione solo dei LED colorati, Xiaomi Mi Band arriva oggi alla sua quarta edizione, con caratteristiche attraenti e una lunga autonomia che arriva fino a 20 giorni.
La smartband di Xiaomi è famosa per essere usata dagli sportivi per monitorare l’attività fisica, ma può anche essere usata in abbinamento allo smartphone per leggere le notifiche sul suo piccolo schermo.
Mi Band 4 arriva costituita da:
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