Se la tecnologia è ormai un must nella vita quotidiana di tutti noi, ci sono categorie di persone che, grazie a un dispositivo indossabile o a uno smartphone, possono monitorare il proprio corpo e migliorare sensibilmente la qualità di vita. La tecnologia può servire a rendere meno faticose alcune malattie o stati fisici. Lo dimostrano i giovani italiani, che con la loro creatività e inventiva hanno dato vita a wearable device che hanno avuto successo in tutto il mondo. Segnaliamo due progetti – Aria e Horus – particolarmente interessanti, anche se la lista potrebbe essere molto più lunga.
Si chiama Aria ed è una soletta per scarpe che, tramite tecnologia brevettata, monitora lo status termico corporeo e riscalda o raffredda il piede. Si autoregola garantendo a chi la indossa un confort costante e offre tutte le funzionalità di un fit-tracker. È realizzata dalla startup Aria Wearables, fondata da Alessandra Antonietti, pugliese, classe 1986. Architetto e designer computazionale, Alessandra era affascinata dall’idea di poter trasformare oggetti ordinari in qualcosa di più. Da questo approccio a un design sperimentale è nata l’idea di Aria Wearables, che fornisce una soluzione per il problema dei piedi ghiacciati d’inverno e bollenti d’estate.
La tecnologia sviluppata è in grado di controllare attivamente la temperatura del corpo, tracciare le attività per una vita salutare e connettere i dati per poter prevenire, predire e personalizzare la medicina. La particolarità risiede nell’aver sviluppato un sistema di raffreddamento, oltre che di riscaldamento, all’interno di una soletta adatta a qualsiasi tipo di scarpa.
Si rivolge a diabetici ed atleti, perché dà sollievo a chi soffre dei cambiamenti di temperatura e offre un supporto intelligente per il benessere fisico dell’individuo. L’activity tracker invece conta i passi, le distanze percorse, le kcal bruciate, controlla la postura e monitora le performances; tiene sotto controllo obiettivi e parametri e permette di condividere i dati con il personal trainer o con il medico di fiducia.
I giovani Salvatore Murgia e Luca Nardelli sono il cervello che sta dietro a Eyra (eyra.io), ex Horus Technology, una società che utilizza l’intelligenza artificiale per creare dispositivi indossabili per le persone non vedenti e ipovedenti. Horus, il loro dispositivo, traduce i dati visivi rendendoli disponibili in modo simile a un menu, ma in formato audio, dando informazioni all’utente. È in grado di leggere testi, riconoscere volti e oggetti, individuare ostacoli, descrivere l’ambiente circostante e assistere la persona mentre si muove per la città. Il suo funzionamento non è vincolato a Internet perché Horus non necessita di connessione per funzionare. Si indossa come un paio di cuffie sportive, con o senza occhiali e può essere usato durante tutta la giornata, a casa e all’aperto.
I due fondatori sono stati inseriti nella lista annuale “30 Under 30” stilata da Forbes: un elenco in cui sono presenti 30 giovani innovatori, che hanno meno di 30 anni e stanno avendo un forte impatto nel business e nella tecnologia. La motivazione: per aver “sapientemente integrato tecnologie prese dalla robotica, dall’industria sanitaria e dalla realtà aumentata con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone”.
Il loro device wearable per non vedenti dovrebbe arrivare sul mercato nei prossimi mesi.
BlueIT ha inaugurato il suo Innovation Hub nel cuore della Campagna Cremasca. La sede è…
Lo Zenbook A14 è il nuovo ultraleggero firmato ASUS: design in Ceraluminum™, prestazioni AI con…
Google lancia DolphinGemma, un'Ai rivoluzionaria capace di decifrare il linguaggio dei delfini, aprendo nuove prospettive…
OpenAI vuole costruire un social network simile a X. Sam Altman mira a fondere intelligenza…
Dalle email ai call center fasulli, cresce l’uso dello spoofing per truffare utenti e aziende.…
HP ridisegna il futuro del lavoro con l’AI: nuove soluzioni personalizzate migliorano la relazione con…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011