Dopo il VMworld 2017 di Las Vegas di fine agosto, c’era molta attesa per la tappa europea di Barcellona del VMworld 2017 Europe , alla quale abbiamo partecipato.
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È il cloud il cuore della digital transformation secondo VMware. Ad aprire ufficialmente i lavori di VMWorld 2017 Europe, di fronte a una platea di 11 mila persone, è stato il Ceo Patrick Gelsinger, alla guida del colosso di Palo Alto (California) dal 2012, che ha affrontato i temi della trasformazione digitale e del momento “disruptive” che stiamo vivendo, “una grande occasione per tutte le organizzazioni”.
Questo processo è frutto di un insieme di fattori che concorrono tra loro a creare un ecosistema di applicazioni e strumenti che permettono alle aziende di digitalizzare i propri processi. E tutto questo trova il suo fondamento nel cloud. Che, secondo Gelsinger, deve essere “facile da installare, facile da gestire e facile da mettere in sicurezza”.
VMware apre quindi ad una nuova era, quella del multi-cloud, una modalità nuova che permetterà a cloud, pubblici e privati di parlarsi tra loro. La visione di Gelsinger è che i software possano svolgere il proprio ruolo anche nella “nuvola”.
Le grandi novità del VMWorld 2017 Europe di Barcellona riguardano i VMWare Cloud Provider che potranno migrare i carichi di lavoro di VMware, espandere le offerte di servizi per aumentare le entrate e la crescita, ridurre i costi attraverso l’automazione e operazioni più efficienti e creare una differenziazione univoca attraverso il programma Cloud Provider di VMware.
Nello specifico, le novità riguardano:
I VMware Cloud Provider rappresentano più di 4.000 partner che costruiscono servizi utilizzando le tecnologie della infrastruttura cloud VMware in più di 110 paesi e forniscono la flessibilità di scegliere in base alle esigenze dell’IT. I clienti possono valutare una varietà di offerte con le competenze ottimali, oltre a gestire i costi e selezionare i servizi offerti nella propria area geografica. Grazie all’utilizzo di tecnologie per la Cloud Infrastructure VMware, i Cloud Provider garantiscono un ambiente operativo comune, promuovendo la portabilità delle applicazioni e l’interoperabilità tra cloud senza compromettere la visibilità, le operations, l’automazione, la sicurezza e la governance.
Per aiutare i clienti a identificare un provider in grado di fornire servizi con la tecnologia dell’infrastruttura VMware Cloud, nasce una nuova classe di partner VMware Cloud Verified. I primi sono CenturyLink, Fujitsu, Ibm Cloud, Ovh e Rackspace. La denominazione VMware Cloud Verified dà ai clienti la sicurezza che questi fornitori stiano adottando le tecnologie VMware più complete e avanzate, garantendo interoperabilità tra cloud e il massimo vantaggio per la propria attività.
Tra le tante novità presentate a Barcellona non mancano quelle che riguardano il tema della security. VMware lancia una visione di “Cyber Hygiene”, un ambiente che garantisce alle aziende di operare con feature come l’encryption e l’autenticazione multifattore. Questo prepara l’organizzazione alla Gdpr, la nuova regolamentazione europea per le aziende, mettendo in sicurezza i dati e i processi.
Altro grande annuncio è la collaborazione con Vodafone, l’azienda di Newbury (nel Berkshire, UK) sarà uno dei vendor che supporteranno il roll-out globale della virtualizzazione delle funzioni di rete (Nfv) per accelerare la delivery di prodotti e servizi in modo rapido e a costi più efficienti. Vodafone utilizzerà VMware vCloud Nfv come parte del programma di trasformazione utilizzando tecnologie Nfv e di software-defined networking su piattaforme e reti. Vodafone riceverà anche il Carrier-Grade Support, una nuova offerta per supportare l’implementazione di software. Vodafone oggi è uno dei gruppi di telecomunicazione leader a livello mondiale, con una presenza significativa in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia Pacifico. Con oltre 446 milioni di clienti e 111.600 dipendenti in tutto il mondo, opera con reti mobile in 26 paesi e reti fisse a banda larga in 17 paesi.
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