Storage: la memoria che registra le informazioni atomo per atomo

La ricerca di dispositivi di archiviazione capaci di immagazzinare il maggior numero di informazioni possibili, in uno spazio sempre più piccolo, ha varcato un nuovo limite, per mezzo di una memoria che scrive le informazioni atomo per atomo.

Un gruppo di scienziati olandesi ha sviluppato una memoria riscrivibile che immagazzina le informazioni nelle posizioni di singoli atomi di cloro su una superficie di rame. La densità di memorizzazione delle informazioni è da due a tre ordini di grandezza al di là degli attuali dischi rigidi e persino tecnologia flash.

La memoria da 1 kilobyte è il risultato del lavoro del team guidato da Sander Otte, presso la facoltà di Ingegneria di Delft. Ogni bit di dati è rappresentato dalla posizione di un singolo atomo di cloro, il team è stato in grado di raggiungere una densità di 500 Terabit per pollice quadrato.

“Teoricamente, questa densità di storage consente di immagazzinare tutti i libri mai scritti nella storia dell’umanità in uno spazio pari a quello di un singolo francobollo”, dichiara Otte. Oppure, per fare un altro esempio, l’intera superficie della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, potrebbe essere immagazzinata in 0.1 millimetro quadrato.

I ricercatori hanno utilizzato un microscopio a effetto tunnel (STM), nel quale un “ago appuntito” sonda gli atomi sulla superficie uno ad uno. Ciò ha permesso di spingere gli atomi l’uno contro l’altro in un modo che Otte paragona ad un puzzle a scorrimento (un po’ come il gioco del 15).
Il team dell’università di Delft ritiene che il loro metodo sia più stabile rispetto a quelli che utilizzano atomi instabili e che sia più adatto per l’applicazione pratica in ambito di data storage.

A riprova del principio, il team ha codificato una sezione di una famosa lezione universitaria chiamata “C’è un sacco di spazio giù nel fondo” del fisico Richard Feynman su un’area pari a 100 nanometri.
Tuttavia, nonostante la grandi promesse per il futuro, questa tecnologia non è ancora pronta per il mondo reale. La registrazione delle informazioni può avvenire soltanto ad una temperatura di 77 gradi Kelvin (-196C) e i singoli processi relativi alla velocità di scrittura e lettura sono ancora lenti – si parla di minuti.
I progressi però sono innegabili e in un articolo pubblicato su Nature Nanotechnology, Steven Erwin del Naval Research Laboratory di Washington DC riconoscono le attuali limitazioni, aggiungendo però che “È importante riconoscere il significato dell’importanza di questo risultato: un dispositivo di memoria funzionante ad alta densità su scala atomica che, per lo meno, può stimolare la nostra immaginazione e dirigerla verso un tale traguardo”.


Storage: la memoria che registra le informazioni atomo per atomo - Ultima modifica: 2016-07-19T15:33:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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