Un nuovo comportamento biometrico potrebbe essere utilizzato nel campo del mobile per la protezione della privacy
Le risate sono una caratteristica naturale nelle interazioni vocali e sociali. E l’intelligenza umana può identificare le persone dalle loro risate. Fino ad ora questa peculiarità non è però mai stata esplorato come potenziale sistema di identificazione biometrica nelle persone. Sarà possibile quindi in futuro assistere allo sblocco smartphone con una risata?
Potrebbe essere possibile. Uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Lagos conferma che le risate sono tratti unici delle persone impiegabili per il riconoscimento biometrico. Un potenziale nuovo candidato per il riconoscimento biometrico e quindi capace di affiancare o sostituire i sistemi basati su password e riconoscimento facciale.
I ricercatori Comfort Oluwaseyi Folorunso, Olumuyiwa Sunday Asaolu e Oluwatoyin Popool hanno sottoposto il loro studio all’International Journal of Biometrics nel 2019. Successivamente, la pubblicazione ha attirato lo sguardo della comunità scientifica internazionale poiché il settore è sempre alla ricerca di rinnovate modalità di identificazione più facili e sicure con ridotti rischi di falsificazione. Il tema centrale è che le risate sono davvero uniche e infatti ben più difficili da imitare rispetto alla voce.
Il gruppo di ricerca ha impiegato analisi statistiche delle varie frequenze udibili presenti nella risata di una persona per creare una sorta di firma digitale univoca. L’algoritmo del prototipo di riconoscimento per ora è arrivato al 90% di accuratezza, quindi analogo a quello dei sistemi vocali.
Abbinando però quello che si definisce un “approccio gaussiano convenzionale”, ovvero di calcolo delle probabilità causali reali, si potrebbe ottenere un miglioramento del 5%. “La risata ha quindi dimostrato di essere una caratteristica biometrica praticabile per l’identificazione della persona che può essere incorporata nei sistemi di intelligenza artificiale in diverse applicazioni», sostiene il gruppo dell’Università di Lagos. In futuro vedremo quindi lo sblocco smartphone con una risata? Per ora restiamo nel campo dello sviluppo e della forte componente dell’intelligenza artificiale.